Cronaca

Amt, obiettivo 2015. Doria: “C’è molto lavoro da fare, ma strada è quella giusta”

Foto d'archivio

Genova. “Un accordo rappresenta sempre un punto di mediazione”. A una settimana dall’inizio dello sciopero selvaggio, passato alle cronache come “le cinque giornate di Genova”, il sindaco Marco Doria torna in consiglio comunale, teatro dell’invasione sette giorni fa da parte di migliaia di lavoratori delle partecipate e della contestazione alla sua persona, a illustrare di nuovo la bontà di un accordo “essenziale per porre fine a situazione di assoluta gravità”.

“Una parte dei lavoratori ha sofferto, ma ricercare la mediazione è stata una tappa obbligata, ora c’è molto lavoro da fare. La strada è quella giusta, si tratta di mettersi a lavorare seriamente”, ha ricordato oggi dopo venti minuti di comunicazione all’Aula Rossa.

La strada, dunque, parte dall’accordo firmato venerdì notte, anche se neppure oggi sono stati chiariti i passaggi chiave del cammino, quei 4,3 milioni di euro che il Comune dovrà trovare nel bilancio per il 2014 e gli spettri di tagli che si stanno già agitando.

In primis, però, Doria ha voluto sottolineare ancora oggi come l’accordo fosse necessario. “Ha posto fine a una situazione di assoluta gravità, è stato interrotto un pubblico servizio, invasa l’aula del consiglio: si tratta di fatti gravissimi, senza giustificazione. Aldilà di qualunque valutazione non ci può che essere la riprovazione più ferma da parte di tutti”, ha introdotto il sindaco. “Un conto è comprendere le dinamiche, dialogare sempre, come dimostrato la scorsa settimana, senza sottrarsi mai al confronto, ma c’era un senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, un’esigenza che non poteva essere ignorata”.

Nello stesso tempo, andava affrontata la “questione delicatissima del Tpl e di Amt”, una questione “specifica e diversa rispetto alle altre aziende del Comune – ha sottolineato Doria – e invece in quei giorni si stavano sovrapponendo situazioni diverse”. Per altro la questione del trasporto pubblico locale ha avuto un’evoluzione a novembre, con la nuova legge regionale in materia, da cui si doveva necessariamente partire.

“Il Comune intende partecipare formalmente alla costituzione della agenzia regionale – ha annunciato il sindaco – l’autorità che procederà con l’organizzazione delle gare per l’affidamento dei servizi nell’ottica di un bacino unico. Un quadro che condividiamo nella sostanza, così come condividiamo il disegno di integrazione ferro-gomma”.

Ma intanto Amt deve vivere, “per la tutela di un servizio e dei posti di lavoro”. “Di fronte allo scenario della legge regionale, avremmo potuto decidere di vendere Amt fra pochi mesi, ma sarebbe stato privo di senso, visto che a dicembre 2014 si andrà a gara”, ha detto Doria. Di qui i passi di Tursi “in uno scenario più complesso, ma strategico: uno scenario che guarda alla città metropolitana e all’integrazione dei servizi”. Conseguenza inevitabile: costi e obblighi per l’impresa, il Comune azionista e tutte le parti in gioco.

“L’accordo parla della necessità di recuperare efficienza nell’impresa e invita i sindacati già dalla settimana prossima a verificare tutti gli strumenti esistenti per recuperare i margini. Questa è la sfida a cui azienda e sindacati non possono sottrarsi. Il Comune si è sempre mosso rispettando le leggi vigenti, scartando ipotesi impraticabili come per esempio la patrimonializzazione – ha concluso Doria – abbiamo invece trovato praticabile la strada di rivalutazione del capitale sociale, inoltre va ribadito che in questa fase i tempi non sono eterni, la nuova impostazione ha una scadenza: nel 2014 sarà creata l’agenzia e i bandi gara per l’affidamento del nuovo servizio per il 2015”.

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