Rynke: il nuovo esemplare di lamantino arriva all’acquario di Genova

Genova. È arrivato lo scorso 7 maggio all’Acquario di Genova un esemplare di lamantino (Trichecus manatus): si chiama Rynke, è una femmina e proviene dallo Zoo di Odense in Danimarca, nel quale è nata il 2 giugno 2009.

Rynke è stata inserita nella vasca che da circa quattro anni ospita Pepe e Husar, padre e figlio, arrivati a Genova dallo zoo di Norimberga nel quale sono nati rispettivamente nel 1998 e nel 2003.

L’arrivo del nuovo esemplare di questa specie di mammifero marino, inserita nelle liste dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come “Vulnerabile”, si inserisce all’interno di un progetto per il mantenimento e la riproduzione in ambiente controllato, che coinvolge diverse strutture europee nell’ambito dell’EAZA, tra cui l’Acquario di Genova, con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità della popolazione.

I lamantini sono mammiferi marini dell’ordine dei Sirenii che, oltre ai lamantini, comprende la famiglia dei dugonghi. Vivono esclusivamente nella fascia tropicale e sub-tropicale nelle vicinanze di lagune e grandi estuari. In particolare, la specie ospite dell’Acquario di Genova è presente nelle acque costiere e nelle acque interne del Centro America.

I lamantini sono animali erbivori che in natura si cibano principalmente di piante marine: strappano la vegetazione dal fondale aiutandosi con le grandi labbra prensili e le vibrisse (i grandi e spessi “baffi” presenti nella zona orale). Sono anche in grado di sporgere fuori dalla superficie dell’acqua, appoggiandosi alle radici aeree delle mangrovie per brucare i germogli e le foglie delle fronde più basse. All’Acquario di Genova ciascun individuo riceve circa 30 kg al giorno di verdura fresca e insalata.

All’interno della vasca che ospita i tre esemplari, vengono riprodotte le condizioni climatiche dell’ambiente naturale in cui vivono, con temperature tra 24°C e 26°C per l’acqua – dolce -, tra 26°C e 28°C per l’aria e un tasso di umidità tra 75% e 85%.

La femmina è mediamente più grande del maschio e può arrivare a 4 metri di lunghezza e oltre 800 kg di peso. Al momento Rynke, molto giovane, pesa circa 300 kg. Hanno una vista poco sviluppata, sostituita dal tatto, per il quale le stesse vibrisse hanno un ruolo importante; gli arti anteriori sono accorciati, con solo quattro unghie tondeggianti simili a quelle degli elefanti, di cui sono lontani parenti. Gli arti posteriori talmente ridotti, da non essere più visibili esternamente e hanno sviluppato una pinna caudale formata da un unico grande lobo tondeggiante che ricorda la coda dei castori, senza strutture scheletriche, e che assicura la spinta propulsiva.
Mantengono il calore corporeo grazie allo strato adiposo che sostituisce la pelliccia.

Possono immergersi fino a 60 metri di profondità e restare in apnea anche più di 10 minuti. Normalmente rimangono in prossimità di bassi fondali e si riuniscono in gruppi che possono raggiungere la ventina di individui, principalmente costituiti dalle femmine con i loro cuccioli.

E’ una specie poligama, entrambi i sessi si accoppiano con più individui. La gestazione dura 12-13 mesi. Il cucciolo, che alla nascita pesa una trentina di chili allatta esclusivamente in acqua per poco più di un anno dai capezzoli situati nella zona ascellare. Proprio questa caratteristica anatomica, che accomuna i lamantini con gli elefanti, potrebbe essere all’origine della leggenda delle sirene; durante l’allattamento, infatti, le madri assumono una posizione in cui sembrano abbracciare il cucciolo in un atteggiamento simile a quello degli essere umani: da questa posizione deriverebbe l’immagine della figura “metà donna e metà pesce”.
La vita media dei lamantini è stimata in 60 – 70 anni. Tutte le specie di Sirenii – in tutto quattro viventi – sono attualmente considerate in grave pericolo di estinzione.

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