Genova. Aveva già ucciso. E oggi lo ha fatto ancora, prima di togliersi la vita. Carlo Trabona, l’uomo che stamani ha scatenato l’inferno nel popolare quartiere di Molassana, a Genova, si era già reso autore di fatti delittuosi nel 1977. Lo ha confermato poco fa il pm Vittorio Ranieri Miniati.
Intanto la pistola con cui Trabona ha sparato, una Smith Wesson calibro 38, è stata sequestrata e sarà ora oggetto di perizia. Secondo quanto già appreso l’arma era illegalmente detenuta. La conferma arriva dalla polizia che sta ora conducendo una perquisizione in casa dell’uomo, per verificare l’eventuale presenza di altre armi all’interno dell’abitazione.
Intanto anche una vicina di casa ha lasciato alcune testimonianze ai cronisti giunti sul posto: “Ho visto un corpo e tutto quel sangue a terra ed ho chiuso la porta, ho avuto paura – spiega Maria Macrì, conoscente di Carlo Trabona e Antonina Scinta, e di Angelo Cavarretta, che si è detta incredula per quanto accaduto. Secondo quanto spiegato dalla donna, Antonina Scinta era una casalinga tranquilla ed ha definito Carlo Trabona “un brav’uomo”.