Genova. Un genovese di trentuno anni ha scelto l’auto da acquistare navigando su internet, dove da fine settembre era inserito un annuncio di una “Smart”, con tanto di foto del veicolo e targa. L’uomo, interessato al mezzo, contatta un numero telefonico che appare sull’annuncio e fissa un appuntamento presso la stazione di Milano. Il venditore, sulla cui indentità sta ancora investigando la polizia, dice al potenziale acquirente di portare 7 mila euro in contanti.
A Milano i due si incontrano, tutto sembra procedere secondo la norma: l’ acquirente è già in possesso di una visura ACI fatta prima del contatto telefonico, in cui l’auto appare in regola e al momento dello scambio, si fa mostrare un documento d’identità dal signore milanese. I dati anagrafici corrispondono a quelli del proprietario dell’auto, la Smart è identica a quella della foto sull’inserzione e appare in buone condizioni, sicuramente è un buon affare. Il venditore la consegna all’acquirente, insieme a un atto di vendita e a una sola copia delle chiavi di accensione, poi prende i soldi e si allontana senza rilasciare alcuna ricevuta di avvenuto pagamento.
La dolente sorpresa per il ragazzo genovese arriva poco dopo. All’atto di trascrizione di proprietà, infatti, l’auto risulta rubata a Milano e non solo. Il notaio che ha firmato l’atto di vendita , non è rintracciabile, poiché nessun professionista è iscritto all’albo nazionale con quelle generalità. La vittima del raggiro denuncia alla polizia quanto accaduto, l’auto viene sequestrata e attualmente sono in corso le indagini per trovare il colpevole della truffa via internet.