Genova. La ong genovese Music For Peace di nuovo in movimento. Da via Balleydier a Khartoum, il presidente Stefano Rebora con il collaboratore e attivista Pietro Biondi sono in partenza per una nuova missione in Sudan, paese da anni devastato dal conflitto interno e dove Music For Peace era già stata attiva, lo scorso anno, in condizioni di estrema criticità.
Mentre la componente “umana” della missione si mette in viaggio in queste ore, gli aiuti concreti – generi di prima necessità, cibo, medicinali – sono stipati in container in passaggio tra l’Arabia Saudita e il Sudan.
Si tratta di quattro container e ottanta tonnellate di materiale che servirà a ricostituire l’ufficio e il magazzino di Music For Peace a Khartoum, distrutto nei bombardamenti e saccheggiato lo scorso anno dopo che gli attivisti genovesi furono costretti ad abbandonare la città africana per il precipitare degli eventi.
Il materiale, come sempre, è stato raccolto attraverso le iniziative della ong in supermercati ed eventi auto-organizzati come il Che Festival e il Che Stella, rassegne dove si entra senza un biglietto ma portando cibo e altri generi di prima necessità.
“Khartoum è come Gaza, ma dimenticata dal mondo”, dicono da Music For Peace che già in passato avevano invitato la stampa locale e internazionale a non spegnere i riflettori su una guerra che da anni sta seminando distruzione e morte tra i civili.
In Sudan Music For Peace è la sola organizzazione non governativa italiana presente a portare aiuti oltre ad Emergency, che ha costruito una struttura ospedaliera d’emergenza.
Dopo lo sforzo organizzativo messo in atto per fare arrivare gli aiuti a Gaza – progetto ancora in fieri – e dopo la missione in Sudan, che durerà circa tre settimane – il prossimo obiettivo dell’associazione è raccogliere nuovo materiale.
Il prossimo “Che festival” si terrà dal 31 maggio al 9 giugno nella sede di via Balleydier. Mfp cerca volontari che aiutino a realizzarlo al meglio.