Genova. Anche l’Anpi di Genova torna sul caso della toponomastica “nostalgica” all’interno del cimitero momumentale di Staglieno. L’associazione dei partigiani, dopo la comunità ebraica, chiede al Comune di rimuovere dallo slargo al di sotto del reparto israelitico l’intitolazione “ai caduti della Rsi”.
Così si chiama, cartello alla mano, l’area del cimitero che si trova vicino al sacrario dedicato ai morti della Repubblica sociale italiana, al centro delle polemiche dei giorni scorsi sul finanziamento, poi corretto dal Comune, di 1,75 milioni di euro per lavori di restauro.
“Condividiamo il pensiero della Comunità ebraica che in visita ai propri defunti deve prima fare i conti con la memoria degli artefici della loro tragedia e ne chiede pertanto la rimozione – scrive l’Anpi Genova in una nota – aggiungiamo che elevare agli onori della toponomastica coloro che tradirono lo Stato italiano asservendosi agli invasori tedeschi istituendo la Repubblica di Salò è un’offesa alla storia e al sacrificio di chi fu torturato e ucciso alla Benedicta, al Turchino, l’eccidio del Panino e della mela, a Portofino, in via De Cavero e in tanti, troppi altri luoghi”.
“È un’offesa nei confronti degli oltre 700mila internati militari che non vollero aderire alla Rsi per non tradire facendo la scelta dei campi di concentramento, privati anche delle condizioni riservate ai prigionieri di guerra. Significa elevare all’onore i torturatori come Veneziani, Spiotta, Faloppa, che si macchiarono di crimini orrendi”.
Per queste ragioni, l’Anpi chiede “al sindaco e alla pubblica amministrazione della città medaglia d’oro al valor militare che si impegni per la rimozione di quella targa toponomastica. Ne gioverà sicuramente il senso civico e sarà educativo per le nuove generazioni affinché non si ripetano le aberrazioni e le distorsioni che caratterizzarono i conflitti del 900″. Il sindaco di Genova, ricorda l’Anpi, è anche presidente del comitato permanente della Resistenza della provincia di Genova”.