Polemica

Nel bilancio del Comune di Genova 1,7 milioni per restaurare il sacrario dei caduti fascisti, è bufera

Coro di indignazione da centrosinistra, Anpi, Cgil. Ma il vicesindaco Piciocchi: "C'è stato un misunderstanding, lo stanziamento riguarda l'area, Genova è antifascista"

Generico dicembre 2023

Genova. Bufera sul Comune di Genova e sulla giunta di maggioranza dopo che in mattinata il Pd ha denunciato che nel documento di bilancio previsionale 2024-26 sono stati stanziati – si legge – q milione e 750 euro, da ricavarsi attraverso l’accensione di un mutuo, per il “restauro del sacrario in commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana” che si trova in un settore del cimitero monumentale di Staglieno.

In mattinata l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Pietro Piciocchi si è recato a Staglieno per capire meglio la situazione e pare che quello stanziamento riguardasse l’intero settore, dove si trova anche il sacrario, e l’intervento sia stato erroneamente indicato come relativo soltanto al sacrario (una piccola struttura). “I lavori riguardano tutta l’area, c’è stato un misunderstanding, Genova è fortemente antifascista“.

Ma in attesa che la questione sia chiarita ulteriormente  oggi pomeriggio in commissione, il  Pd va all’attacco. “Tra le 1.528 pagine consegnate ai consiglieri comunali solo 48 ore prima dell’avvio della discussione, sono molte le voci che preoccupano, ma sconcerta leggere di 1 milione e 750 mila euro stanziati per il sacrario dell’Rsi”, scrive il capogruppo Simone D’Angelo. “Disgusta vedere nel bilancio del Comune di Genova quasi 2 milioni di euro stanziati per commemorare rastrellatori, fucilatori di partigiani e persecutori di ebrei“, continua.

“Può un Comune che decide di portare gli investimenti sulle politiche giovanili alla cifra surreale di 10mila euro all’anno, arrivare a stanziare quasi 2 milioni di euro per restaurare il sacrario della Rsi? – si chiedono i dem – in una città dove i cimiteri sono oramai in totale stato di abbandono, dove i genovesi, tra strutture pericolanti ricoperte da erbacce prive della manutenzione ordinaria, in alcuni casi non riescono neanche più a rendere omaggio ai propri cari, questa giunta arriva addirittura a indebitarsi per restaurare un luogo che è diventato oggetto di commemorazioni nostalgiche tra saluti romani e teste rasate”.

“Dal 2017 assistiamo al tentativo di piegare il senso della pietà umana a un insopportabile giudizio di parificazione tra vittime e carnefici, tra chi lottava per la libertà e chi al soldo del regime nazi-fascista si rendeva protagonista di atroci crimini, in un contesto segnato dal riaffiorare di un pericoloso clima di antisemitismo, la scelta di questa giunta fa ancora più indignare. Bucci si vergogni”, conclude D’Angelo.

A rendere ancora più complicata la posizione del Comune, l’endorsement per lo stanziamento da parte di Gianni Plinio, ex consigliere regionale e oggi esponente di formazioni di estrema destra, che ringrazia il sindaco: “Il restauro del sacrario dei caduti Rsi, da tempo in condizioni di grave degrado e di divieto ad avvicinarsi  anche a causa del rischio frane è un nobile atto di pacificazione e di civiltà – scrive – nella struttura sono tumulati i resti di 1536 tra militari e civili di cui solo 369 identificati. Tanti i giovani. Quella dell’amministrazione Bucci è una volontà certamente apprezzata dalla stragrande maggioranza dei cittadini genovesi per cui tutti i caduti sono parimenti degni di riposare in condizioni di decoro e di dignità, a schiamazzare restano solo i residuali nostalgici della guerra civile”.

Sul caso anche l’Anpi di Genova attacca il “sindaco di Genova Marco Bucci, tra l’altro presidente del comitato permanente della Resistenza” e ricorda, riferendosi all’oggi assessore Sergio Gambino, “già negli anni scorsi era accaduto che un assessore di Fratelli d’Italia andasse, in fascia tricolore, a rendere omaggio a quel Sacrario, un fatto che Anpi ha sempre duramente condannato”. “Ma impegnare una cifra del genere in una città in cui i sacrari partigiani nei diversi cimiteri vengono lasciati senza manutenzione se non quella effettuata dai volontari, è un insulto alla città”.

“Bucci, che in sala rossa a Palazzo Tursi siede sotto il gonfalone sul quale è appuntata la medaglia d’oro per la capacità di Genova di liberarsi da sola dai nazifascisti – prosegue l’Anpi – dovrebbe sentir scorrere sulle sue spalle il sangue dei partigiani e dei civili morti per quella Liberazione, sangue versato da quelli che ora, con il denaro pubblico, vuole onorare. Mai avremmo pensato di vedere un’iniziativa tanto abietta. Sollecitiamo il sindaco che, glielo ricordiamo, dovrebbe essere di tutti i genovesi e non dei suoi sostenitori di destra estrema e dei nostalgici del ventennio, a cancellare questo stanziamento, sicuramente meglio utilizzabile a favore della vivibilità dei cimiteri cittadini, e a chiedere scusa, in primo luogo a chi per liberare l’Italia ha lasciato la vita. Lo hanno fatto anche per chi, come lui, compie scelte che li offendono e offendono anche la Costituzione sulla quale lui ha giurato. Ma ne capisce i contenuti ed i valori? Gli ricordiamo che la nostra è una Repubblica Antifascista, frutto anche del sangue di 1863 genovesi e di 2250 uccisi nei campi di concentramento”.

Anche la Cgil di Genova chiede al sindaco di ritirare il provvedimento: “La maggioranza del Comune abbia il buongusto di tornare sui propri passi e stralciare dal Bilancio l’impegno economico a favore del restauro del sacrario dei caduti della Repubblica Sociale del cimitero di Staglieno. Sostenere il costo di 1 milione e 740 mila euro per restaurare, a spesa dei contribuenti con un mutuo, il monumento ai repubblichini che hanno scritto a Genova e in tutto il paese una delle pagine più nere e vergognose della nostra storia è un insulto alla città ed alle tante e tanti che hanno perso o speso la propria vita per conquistare la libertà e disfarsi dalla dittatura fascista. Anziché destinare risorse ai monumenti dei fascisti che proprio a Genova nel 1944 hanno aiutato i nazisti a deportare oltre 1.500 operai dalle fabbriche del Ponente, il Comune di Genova ed il suo Sindaco agiscano con maggior rispetto e si occupino della situazione di grave abbandono in cui versano i cimiteri della nostra città”.

“Mi trovo a Staglieno nel settore dove si trova il sacrario al centro delle polemiche – dice, contattato da Genova24, l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – sono arrivato non appena ho saputo della cosa per capire meglio, si tratta di un fraintendimento creato dal fatto che nel documento di bilancio l’intervento è stato denominato in maniera errata, i 1 milione e 75 mila euro servono per mettere in sicurezza l’intera area che, peraltro, include il muro di contenimento che sorregge il campo israelitico. C’è stato un misunderstanding, Genova è fortemente antifascista e lo ribadiamo oggi”.

Molto dure questa mattina anche le parole di Giovanni Ferretti, segretario genovese di Prc-Se: “Evidente l’intenzione di Bucci di ringraziare chi ha contribuito alla sua elezione e, in questo senso, pari a zero sono state le sue remore nell’imbarcare nella sua maggioranza fascisti e fascistelli impresentabili in qualsiasi consesso democratico. Detto questo, la cifra di 1 milione e 750 mila euro destinati alle opere di “ripristino” del “sacrario” per i caduti della repubblica sociale italiana, di mussoliniana (e nazista) memoria ci ha lasciati avviliti, sia per l’importo che per la destinazione”.

“Se i morti sono tutti uguali, le morti no – proseguono dal Prc-Se – riteniamo un oltraggio alla lotta di Liberazione e, quindi, alla Costituzione nata da essa “rendere omaggio” a chi ha collaborato fattivamente con gli alleati nazisti nei massacri di partigiani e di civili, nelle torture alla Casa dello Studente, nella persecuzione degli ebrei e, prima, in guerre coloniali, da loro rimpiante, in una terribile guerra mondiale. Questo, come il saluto con fascia del sindaco a quegli stessi caduti, sono malcelati tentativi di riscrivere la storia. Inutile dire che non ci riusciranno”.

“Un goffo tentativo di parificare vittime e carnefici. L’antifascismo non è un’opzione, ma la base fondamentale della nostra Costituzione. Se la politica resta in silenzio davanti a questi affronti lascia inevitabilmente campo aperto al fascismo, è essenziale alzare la voce contro storpiature della realtà come questa”, scrivono Filippo Bruzzone, consigliere comunale rossoverde e Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Regione.

“”L’impiego di risorse pubbliche per commemorare coloro che furono coinvolti nella Repubblica Sociale Italiana è un’offesa alla memoria storica e ai principi su cui si fonda la nostra democrazia – aggiunge Gianni Pastorino, Capogruppo in Consiglio Regionale di Linea Condivisa – Questa è un’amministrazione da ‘faccetta nera’. Se la Giunta Bucci è disposta a fare questo possiamo immaginare quanto si rispecchi nei valori antifascisti e quanto sia sincera il 25 aprile di ogni anno. I nostri cimiteri cadono a pezzi è giustamente si pensa a ripristinare il sacrario dei morti di Salò così si fa un favore agli elettori di Fratelli d’Italia e si sputa sui valori che Genova, città medaglia d’oro alla Resistenza, ha da sempre rappresentato. Non ci meritiamo un sindaco e un’amministrazione così”, conclude la nota.

“Tra manutenzioni carenti e lavori pubblici fermi, nei cimiteri come in tutta la città, la destra sceglie di destinare un budget enorme per mettere a posto proprio questo simbolo”. Lo dichiara l’europarlamentare ligure e capodelegazione PD al Parlamento europeo Brando Benifei, che prosegue: “Ha ragione Simone D’Angelo: la stessa Giunta che destina appena 10mila euro per le politiche giovanili, non bada a spese per il sacrario dei fascisti, sede in questi anni di discutibili commemorazioni con tanto di saluti romani. Il sindaco Bucci – conclude Benifei – non solo dimentica che Genova è una città Medaglia d’Oro per la Resistenza, ma dovrebbe spiegare alla città perché, tra le tante priorità che potevano essere individuate nel bilancio del Comune, proprio questa è stata così generosamente finanziata”.

“A Ravenna nel giorno che celebra la liberazione della città dai nazifascisti è stato impedito all’Anpi di deporre la sua corona. Non era mai successo. Nel frattempo a Genova vorrebbero stanziare quasi due milioni di euro per restaurare anche un sacrario dei caduti della Repubblica di Salò. A denunciare i due episodi in queste ore è il Presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. Ci auguriamo che nel primo caso si sia trattato solo di un (peraltro inspiegabile) errore e che per quanto riguarda Genova si tratti di un malinteso”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, che rilancia: “Se non fosse così qualcuno dalle parti del governo dovrà risponderne in Parlamento. Se a destra qualcuno pensa di riscrivere la storia del nostro Paese in questo modo – conclude Fratoianni – si sbaglia di grosso”.

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