Genova. E’ iniziato oggi con la relazione all’aula rossa l’iter che porterà, entro la fine dell’anno, all’approvazione del bilancio di previsione del Comune di Genova. Spese, investimenti, lavori pubblici, entrate e lotta all’evasione tra gli argomenti presentati dal vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune, Pietro Piciocchi.
“Il debito del Comune di Genova si potrà assestare per la prima volta da molti anni a questa parte sotto il miliardo di euro”, ha dichiarato. L’anno scorso il debito al 31 dicembre 2022 era stato di 1 miliardo e 19 milioni di euro.
“Quest’anno sarà di 993 milioni”, ha detto Piciocchi. Il bilancio, che l’amministrazione conta di approvare entro la fine dell’anno in corso, avrà un volume in parte corrente di 900 milioni, di cui 600 milioni di entrate tributarie e trasferimenti a valere sul fondo di solidarietà comunale, 200 milioni di entrate extratributarie.
L’equilibrio in conto capitale vale 400 milioni (lo scorso anno erano 342 milioni) mentre il piano triennale delle opere pubbliche ne vale 784, di cui 43 milioni per la messa in sicurezza dei rivi.
“Nell’ambito delle opere pubbliche – ha annunciato Piciocchi – avremo grandi interventi di rigenerazione urbana, dalla sistemazione di Villa Scassi, dell’orto botanico di Villa Pallavicini e della Villa Duchessa di Galliera, all’asse stradale Gramsci-Turati-Buozzi, ma anche la riqualificazione della passeggiata di Voltri, il monitoraggio e la messa in sicurezza dei ponti e degli impalcati cittadini, la riqualificazione del borgo di Vernazzola e il recupero dell’ex cinema teatro Nazionale di Molassana”.
Durante la relazione, alla quale non è seguita alcuna discussione – le sedute sul bilancio si terranno nelle prossime settimane – la giunta ha citato un impegno da 29 milioni sulla direzione Servizi educativi e di oltre 60 milioni di euro per le politiche sociali.
Significativi anche i numeri relativi alle assunzioni: il Comune concluderà il 2023 con 5388 dipendenti, di cui 5211 a tempo indeterminato. “Le assunzioni nel 2023 sono state 778 nell’ente, nelle partecipate sono state 645, per un organico delle varie aziende di 5712 unità”, ha sottolineato l’assessore al Bilancio.
Nel 2024 il Comune spenderà per il personale 240 milioni di euro, 4 milioni in più rispetto al 2023. Nel 2024 inizieranno anche a vedersi gli effetti dell’accordo tra il governo e i Comuni che più si sono impegnati per stabilizzare le proprie finanze.
“Nella nuova manovra di bilancio del governo – ha ricordato Piciocchi – è confermato il contributo pluriennale di 500 milioni per i 12 Comuni che hanno garantito un controllo della spesa pubblica e hanno accertato una riduzione del debito”.
Genova – ha ricordato il vicesindaco – è risultata, nel 2023, la città più virtuosa in tema di lotta all’evazione ed elusione dei grandi tributi statali. La capacità di riscossione nell’anno è del 90% per le entrate tributarie e del 57% per le entrate extratributarie.
Rispettate tutte le milestone del Pnrr con 370 milioni di euro di progetti affidati all’area tecnica, con il 90% andati già in aggiudicazione e il 100% previsto per gennaio 2024, senza rischi di definanziamento.
Sul capitolo Pnrr, Piciocchi ha anche rimarcato l’enorme sforzo di rendicontazione e il plauso ottenuto dagli organi di gestione e di verifica dei ministeri delle Finanze e dell’Interno. «A oggi – ha detto – abbiamo 200 milioni di euro già appaltati per un totale di 60 cantieri su 108 interventi».
Sul capitolo entrate, il vicesindaco ha ricordato anche la rinegoziazione del debito con Cassa depositi e prestiti, l’accordo con Banca Intesa per l’incremento del dividendo di Fsu distribuibile al Comune, il potenziamento delle capacità di riscossione dell’ente, la lotta all’evasione (che ha portato il Comune di Genova a essere il più virtuoso d’Italia), le compensazioni ottenute dallo Stato per minore gettito Imu dovuto al declassamento di immobili.
Il tempo di pagamento medio del Comune di Genova è di 11 giorni. “Tutti i parametri di virtuosità di bilancio sono rispettati e i tempi di pagamento ci rendono un interlocutore affidabile anche per le aziende e ciò ha fatto sì che nessun bando di gara per il Pnrr sia andato deserto e che le imprese che stanno lavorando, dato ancora più positivo, siano, per il 80%, locali: il Pil generato dal Pnrr resta quindi sul territorio stesso”.
Incrementata di 1 milione di euro la parte corrente strutturale del contratto Aster. Sono inalterati i contributi a tutte le istituzioni culturali della città (Fondazione Teatro Carlo Felice, Palazzo Ducale, Teatro Nazionale, Mu.Ma.). Assegnati 29 milioni di euro alla Direzione scuola con particolare impegno sul personale, alla Fondazione Fulgis 5 milioni di euro, alla Direzione politiche sociali 65 milioni di euro. «Somme in costante aumento – ha specificato il vicesindaco Piciocchi – abbiamo un assestato pari a quasi 80 milioni di euro». Le risorse alle politiche culturali sono 7 milioni di euro contro i 6 milioni e 200 milia euro dello scorso anno. Infine, la riserva al fondo crediti di dubbia esigibilità si riduce da 81 a 85 milioni di euro.