Genova. Che il lupo fosse tornato nelle vallate appenniniche era cosa nota oramai da tempo, ma che avesse la ‘confidenza’ di spingersi all’interno del centro abitato, davanti alle porte delle case e tra le macchine parcheggiate non si era mai visto. Per questo motivo, l’avvistamento di questi giorni di un esemplare a spasso tra le case del centro storico di Rossiglione di fatto è uno spartiacque e per questo il comune prova a metterci una “pezza”.
Una pezza per quello che compete ad una amministrazione comunale: è di questa mattina, infatti, l’ordinanza del comune di Rossiglione che vieta su tutto il territorio comunale “di somministrare cibo ad animali selvatici presenti allo stato libero su tutto il territorio comunale ed in particolare nelle aree urbane ed in prossimità dei centri abitati, con espresso divieto di gettare granaglie, pane, verdura, scarti e avanzi alimentari”.
“La ratio di questo intervento è quello di evitare l’abbandono di cibo nel centro abitato, abitudine che spesso si verifica per ‘sfamare’ animali randagi e inselvatichiti come ad esempio i gatti – spiega la sindaco Katia Piccardo – e che spesso comporta all’abbandono di cibo, cibo che attira altri animali, tra cui cinghiali e a ruota forse anche i lupi. Non ce lo possiamo più permettere”.
Dal 2016 in Italia, dopo la legge 157 del 1992, disciplina “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, e con la Legge di stabilità 221 del 2015 il foraggiamento artificiale in favore di alcune specie – leggi cinghiali, è stato individuato come reato. Ma di fatto dare da mangiare agli animali, come i gatti, non è vietato. “Quello che chiediamo alla popolazione è quello di non lasciare alimenti abbandonati, soprattutto nella zona urbana per evitare che la fauna selvatica possa essere attratta e che soprattutto si abitui alla presenza dell’uomo e dello spazio antropico. Questo è un confine che non deve essere superato, per l’incolumità di tutti, uomini e animali”.