Luce in fondo al tunnel?

La Valle Stura che resiste: nonostante l’inferno viabilità il bilancio demografico sorride

Crescono i nuovi nati e il saldo anagrafico della popolazione residente nel 2023 è stato il migliore degli ultimi anni

Castello Campo Ligure - foto Simone Piombo (CC-BY-SA)

Genova. Da anni i suoi residenti vivono sotto la spada di Damocle della viabilità, tra cantieri autostradali senza fine, trasporti ferroviari non sufficienti e dissesto, ma nonostante tutto la qualità della vita e le nuove opportunità di investimento e lavori stanno spingendo la leva demografica a cambiare rotta, con oggi i primi risultati confermati dai numeri.

Stiamo parlando della Valle Stura, una dei luoghi simbolo del disastro viabilistico che sta vivendo la nostra regione, e Genova in particolare, grazie al “brusco risveglio” relativo alle condizioni delle nostre infrastrutture avvenuto dopo il drammatico crollo di Ponte Morandi. Anni di cantieri, chiusure, by pass e soprattutto code. Code senza fine, che tutti i giorni obbligano i “val sturini” a ore di attesa e incertezza.

Oltre alle autostrade – e Genova24 lo ha raccontato su queste pagine – al quadro complicato della mobilità si sono aggiunti il dissesto, che con le sue frane ha reso ulteriormente complicata la situazione, e un trasporto ferroviario forse non all’altezza della situazione, alle prese con una stagione di grandi cantieri sulle linee verso l’entroterra.

Rossiglione panorama
Panorama di Rossiglione

Nonostante tutto, però, la Valle Stura sta resistendo. E a dimostrarlo sono i numeri demografici che descrivono un cambiamento in meglio della situazione. Partiamo da Campo Ligure, il comune al centro della vallata che ha fatto registrare una performance inedita: al 31 dicembre del 2023 nel comune erano residenti 2807 persone, con un trend positivo di 20 nuovi nati nell’ultimo anno (di cui 4 stranieri), che rappresenterebbe il miglior risultato degli ultimi 10 anni. L’età media dei residenti si attesta sui 49 anni, con una percentuali di stranieri stabile all’8%. A questi dati si aggiungono i 37 decessi, a cui però hanno risposto i 119 “migrati” (contro gli 85 che hanno deciso di lasciare il comune). In totale, quindi, il saldo è positivo di +17 persone registrate nell’ultimo anno.

Anche Rossiglione fa registrare dati importanti: dall’annuario statistico emerge che nel 2023 sono nati 13 bambini, numero che triplica la cifra dell’anno precedente quando a venire al mondo erano stato solo 5 rossiglionesi. Quello del 2023 è stato quindi l’anno migliore dopo Ponte Morandi, a indicare un cambio di rotta rispetto alla passata tendenza. Il saldo della popolazione, però, rimane ancora passivo con un -14 abitanti persi in 12 mesi, tra decessi e cambi di residenza. Un numero però che è meno della metà di quello registrato nel 2022, anno in cui il comune di Rossiglione perse 36 abitanti. Quello del 2023 è il risultato migliore dal 2012. 

Infine Masone, il comune incastrato sul crocevia del Turchino e che forse più di tutti subisce il danno di una situazione viabilistica e trasportistica così precaria. Il saldo della popolazione parla di una perdita di 54 abitanti in un anno, dato però che è quasi la metà di quello dell’anno precedente, il 2022, che si era chiuso con un delta negativo di 84 unità.

masone
Masone

A guidare questa resistenza della comunità locale diversi fattori: il primo, il più evidente, la bellezza dei luoghi e la qualità della vita che in questi ultimi anni di “fuga” dai grandi agglomerati urbani – come è anche Genova – è sempre più un fattore fondamentale nel scegliere dove vivere. Un processo che ha subito un’accelerazione dopo il Covid e con l’esplosione dello smart working. E poi il grande e donchisciottesco attivismo delle comunità del territorio e delle amministrazioni comunali che stanno puntanto molto proprio nella vivibilità con investimenti su cultura, patrimonio, artigianato e politiche per la famiglia. Insomma, uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Genova sta superando con la tenacia dei suoi residenti una delle epoche più difficili dal dopoguerra. E se è vero come si spera che entro il 2024 gli interventi più impattanti sulle opere autostradali dovrebbero termine, i dati anagrafici registrati in questi mesi potrebbero essere il preludio di una nuova pagina di storia per la Valle Stura.

 

Foto di copertina: Castello Campo Ligure – foto Simone Piombo (CC-BY-SA)

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