Genova. Da anni i suoi residenti vivono sotto la spada di Damocle della viabilità, tra cantieri autostradali senza fine, trasporti ferroviari non sufficienti e dissesto, ma nonostante tutto la qualità della vita e le nuove opportunità di investimento e lavori stanno spingendo la leva demografica a cambiare rotta, con oggi i primi risultati confermati dai numeri.
Stiamo parlando della Valle Stura, una dei luoghi simbolo del disastro viabilistico che sta vivendo la nostra regione, e Genova in particolare, grazie al “brusco risveglio” relativo alle condizioni delle nostre infrastrutture avvenuto dopo il drammatico crollo di Ponte Morandi. Anni di cantieri, chiusure, by pass e soprattutto code. Code senza fine, che tutti i giorni obbligano i “val sturini” a ore di attesa e incertezza.
Oltre alle autostrade – e Genova24 lo ha raccontato su queste pagine – al quadro complicato della mobilità si sono aggiunti il dissesto, che con le sue frane ha reso ulteriormente complicata la situazione, e un trasporto ferroviario forse non all’altezza della situazione, alle prese con una stagione di grandi cantieri sulle linee verso l’entroterra.

Nonostante tutto, però, la Valle Stura sta resistendo. E a dimostrarlo sono i numeri demografici che descrivono un cambiamento in meglio della situazione. Partiamo da Campo Ligure, il comune al centro della vallata che ha fatto registrare una performance inedita: al 31 dicembre del 2023 nel comune erano residenti 2807 persone, con un trend positivo di 20 nuovi nati nell’ultimo anno (di cui 4 stranieri), che rappresenterebbe il miglior risultato degli ultimi 10 anni. L’età media dei residenti si attesta sui 49 anni, con una percentuali di stranieri stabile all’8%. A questi dati si aggiungono i 37 decessi, a cui però hanno risposto i 119 “migrati” (contro gli 85 che hanno deciso di lasciare il comune). In totale, quindi, il saldo è positivo di +17 persone registrate nell’ultimo anno.
Anche Rossiglione fa registrare dati importanti: dall’annuario statistico emerge che nel 2023 sono nati 13 bambini, numero che triplica la cifra dell’anno precedente quando a venire al mondo erano stato solo 5 rossiglionesi. Quello del 2023 è stato quindi l’anno migliore dopo Ponte Morandi, a indicare un cambio di rotta rispetto alla passata tendenza. Il saldo della popolazione, però, rimane ancora passivo con un -14 abitanti persi in 12 mesi, tra decessi e cambi di residenza. Un numero però che è meno della metà di quello registrato nel 2022, anno in cui il comune di Rossiglione perse 36 abitanti. Quello del 2023 è il risultato migliore dal 2012.
Infine Masone, il comune incastrato sul crocevia del Turchino e che forse più di tutti subisce il danno di una situazione viabilistica e trasportistica così precaria. Il saldo della popolazione parla di una perdita di 54 abitanti in un anno, dato però che è quasi la metà di quello dell’anno precedente, il 2022, che si era chiuso con un delta negativo di 84 unità.

A guidare questa resistenza della comunità locale diversi fattori: il primo, il più evidente, la bellezza dei luoghi e la qualità della vita che in questi ultimi anni di “fuga” dai grandi agglomerati urbani – come è anche Genova – è sempre più un fattore fondamentale nel scegliere dove vivere. Un processo che ha subito un’accelerazione dopo il Covid e con l’esplosione dello smart working. E poi il grande e donchisciottesco attivismo delle comunità del territorio e delle amministrazioni comunali che stanno puntanto molto proprio nella vivibilità con investimenti su cultura, patrimonio, artigianato e politiche per la famiglia. Insomma, uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Genova sta superando con la tenacia dei suoi residenti una delle epoche più difficili dal dopoguerra. E se è vero come si spera che entro il 2024 gli interventi più impattanti sulle opere autostradali dovrebbero termine, i dati anagrafici registrati in questi mesi potrebbero essere il preludio di una nuova pagina di storia per la Valle Stura.
Foto di copertina: Castello Campo Ligure – foto Simone Piombo (CC-BY-SA)