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Ponte Morandi, le prime prescrizioni nel 2026 ma i tempi del maxi processo si allungano

Gli esami degli imputati stanno richiedendo molto più tempo del previsto e resta l'incognita dei 400 testimoni delle difese che potrebbero dilatare ulteriormente i tempi per arrivare alla sentenza di primo grado

A tre mesi dal crollo del ponte Morandi il ricordo delle vittime

Genova. Prescrizioni più lontane per i reati collegati al crollo del ponte Morandi il cui processo è in corso da oltre un anni e nel quale sono imputate 58 persone tra cui gli ex vertici di Aspi e Spea a cominciare dall’allora amministratore delegato Giovanni Castelucci.

La procura di Genova ha fatto in questi giorni il ricalcolo dei tempi previsti per la prescrizione. Secondo i calcoli cautelativi fatti due anni fa i primi reati avrebbero potuto andare in prescrizione già questo mese, ma non è così. A prescriversi per primi saranno a metà febbraio del 2026 gli omicidi colposi senza aggravanti, così come le lesioni aggravate e quelle stradali. Poi nel 2031 sarà la volta dell’attentato alla sicurezza dei trasporti e il disastro colposo, nel 2033 i reati di crollo e disastro colposo e nel 2036 tutti i reati saranno prescritti.

Nel frattempo però i tempi del processo, nonostante le lunghe udienze calendarizzate per tre giorni ogni settimana, sembrano allungarsi rispetto alle previsioni della stessa procura e dal tribunale.

Dalla scorsa settimana infatti sono cominciati gli esami degli imputati che hanno deciso di farsi interrogare. Ne erano previsti tre la scorsa settimana e così è successo, mentre in questa settimana dei quattro imputati previsti ne sono stati sentiti solo 2. L’esame del professor Antonio Brencich per esempio, occuperà almeno tre udienze, a seguire ci sarà uno dei progettisti e la procura ha annunciato che l’esame potrebbe durare “anche il doppio”.

Finiti gli imputati, presumibilmente si dovrà arrivare all’inizio del 2024 per sentirli tutti e 18, gli altri (sono 58 in tutto) potranno fare spontanee dichiarazioni in aula.

Poi ci sarà una nuova fase molto tecnica e prevedibilmente lunga dove verranno sentiti i consulenti delle difese e di nuovo i periti. Infine, una grande incognita è rappresentata dai testimoni citati dai difensori degli imputati: al momento, se non ci saranno delle rinunce, sono circa 400 testimoni.

Difficile quindi prevedere quando arriverà la sentenza di primo grado, quasi certamente non nel 2024, ma solo nei primi mesi – ad essere ottimisti – del 2025, a un anno dalle prime prescrizioni.

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