Città parallela

Porto di Genova, 15 giorni cruciali: “prime pietre” per calata Bettolo e nuova diga foranea

Ma sullo sfondo resta l'impasse sui depositi chimici. Venerdì l'atteso convegno di "Vasta", la chat di Claudio Burlando

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Genova. Due settimane di fuoco per il porto del futuro a Genova tra progetti che prendono forma ma anche per capire che strada prenderanno altre situazioni in bilico. Nella fattispecie, parliamo della posa di “due prime pietre”, quella per l’ampliamento degli spazi operativi di calata Bettolo, prevista per giovedì 20 aprile, e quella per la nuova diga foranea, fissata al 4 maggio. Sullo sfondo l’intricata impasse legata al piano di dislocamento dei depositi chimici costieri da Multedo a ponte Somalia. L’impressione di più di un addetto ai lavori è che, escluso il Comune di Genova e la società Superba, non siano molti i soggetti ancora convinti che Sampierdarena sia una buona idea.

Ma andiamo con ordine. Giovedì 20 aprile dalle 11.30 si terrà la cerimonia di posa della prima pietra per l’ampliamento degli spazi operativi di Calata Bettolo. All’evento interverranno oltre alle istituzioni locali, Soren Toft, il Ceo di Msc (il gruppo che gestirà l’area) e il presidente di Carlo Agnese Spa, Pierfrancesco Agnese, l’impresa che ha vinto l’appalto di palazzo San Giorgio da 10 milioni di euro.

L’intervento si colloca all’interno di un vasto piano di opere infrastrutturali, tutte attualmente in corso di esecuzione, che in pochi anni cambieranno l’operatività e l’accessibilità del porto di Genova. Questi lavori comprendono la realizzazione della rete di sottoservizi funzionali all’aumento dell’operatività del piazzale, delle vie di corsa per l’installazione di nuove gru, delle fondazioni per torri faro e reefers racks e delle pavimentazioni che saranno diversificate in funzione della portanza e delle destinazioni d’uso.

Sul sito web dell’Autorità portuale di Genova c’è addirittura una schermata di countdown che porta al 4 maggio. Appuntamento alle 11, nella Sala delle Compere di Palazzo San Giorgio, per la posa della prima pietra della nuova diga foranea che, opera da un miliardo di euro, è l’infrastruttura marittima più costosa della storia del Paese. Ancora top secret i particolari della cerimonia ma dovrebbe partecipare anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini – d’altronde era stato egli stesso ad annunciare per primo la data, mesi fa, durante una visita a Genova – e sicuramente ci sarà il genovese Edoardo Rixi, viceministro molto presente in tutte le iniziative e questioni relative allo scalo. L’evento sarà organizzato di concerto dalla port authority e da We Build, che sta realizzando i lavori.

Ma queste settimane sono anche quelle in cui, forse, si capirà meglio cosa ne sarà del piano di dislocamento dei depositi chimici di Superba e Carmagnani da Multedo a ponte Somalia. Mentre gli attivisti delle Officine Sampierdarenesi annunciano una due giorni di volantinaggio contro l’ipotesi di spostamento a Sampierdarena, i tecnici di Regione, Comune e Autorità portuale si incontrano per valutare il da farsi sulla documentazione del progetto presentata dalla Superba.

La mancanza della sottoscrizione del piano da parte dell’altra azienda chimica per cui si prevede il trasloco, Carmagnani, rende ancora più debole il piano stesso agli occhi della Regione che potrebbe decidere di archiviare il progetto e chiedere l’inizio di un nuovo iter. Situazione intricata con sempre più soggetti dubbiosi – lo ha fatto intendere a più riprese lo stesso viceministro Rixi – sull’opportunità di sacrificare uno scalo merci come ponte Somalia ad attività di stoccaggio per la chimica.

Di questo – e altri temi – si parlerà questa settimana, il 21 aprile, dalle 9 alle 13, al Cap di via Albertazzi durante l’atteso convegno di Vasta sui porti di Genova e Savona. Sull’evento organizzato attraverso il think tank di Claudio Burlando i riflettori sono accesi ormai da settimane.

Il taglio sarà particolarmente incentrato sul mondo del lavoro e sindacale e sulle ripercussioni sulle imprese ma senza dimenticare le proteste che in queste settimane hanno animato soprattutto il ponente e Sampierdarena. Tra gli interventi sono attesi quelli di Manuel Grimaldi, presidente dell’omonimo gruppo, tra le voci più critiche dell’ipotesi di trasferimento dei depositi chimici a ponte Somalia, così come un altro che ha già confermato la sua presenza, il console della Culmv Antonio Benvenuti. I camalli temono che lo sbarco della chimica sulle banchine di Sampierdarena sia a saldo negativo per il mondo del lavoro.

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