Genova. Sono 3 i miliardi di euro che nei prossimi mesi ‘attraccheranno’ nei Ports of Genoa, rivoluzionando la funzionalità del primo scalo italiano, sempre più proiettato a diventare uno dei riferimenti logistici più importanti del Mediterraneo e di tutta Europa.
Una congiuntura unica nella storia del nostro paese e della nostra città: grazie al Programma straordinario di investimenti del così detto “Decreto Genova” (Legge 130/2019) stanziati dal Governo all’indomani del crollo del ponte Morandi nel 2019, ai fondi del PNRR e a quelli messi in campo da altre Istituzioni e dalla stessa AdSP, i Ports of Genoa, che comprende gli scali di Genova, Pra’, Savona e Vado Ligure, sono oggi la prima stazione appaltante del Paese.
I 3 miliardi in arrivo si dividono in 40 opere, la cui principale è la realizzazione della nuova Diga Foranea di Genova, che potenzierà lo spazio all’interno dello scalo, aprendo il porto al traffico delle grandi navi di ultima generazione e separando i flussi commerciali da quelli passeggeri. I lavori per quest’opera, la più grande e complessa di tutto Pnrr italiano, inizieranno il prossimo 4 maggio, con la posa della ‘prima pietra’, evento che sarà celebrato a livello nazionale come uno dei passaggi più importanti dello sviluppo infrastrutturale italiano.

La nuova Diga, da sola, prevede l’impiego di 950 milioni, di cui 600 del Pnrr, 100 milioni dalle Amministrazioni Regionale e territoriali, 250 a valere sulle risorse dell’AdSP tramite sottoscrizione di un mutuo con la BEI. Il resto dell’epocale investimento riguarda l’accessibilità, la sostenibilità e la sinergia con la città per incrementare il livello di traffici e l’abbattimento delle emissioni: in sintesi, un piano che punta alla crescita sostenibile. Un programma di interventi tra i più grandi mai visti per la portualità italiana, con opere all’avanguardia e di forte impatto per il futuro della competitività del sistema Italia di cui la nuova Diga di Genova sarà la punta di diamante.