Genova. Difficile dire se una “vecchia” conoscenza della politica genovese come Massimiliano Morettini ha ragione o no quando afferma che “il convegno sul porto, la diga, i cassoni, i depositi chimici che Burlando insieme ad altri sta organizzando per il 21 aprile avrà lo stesso impatto politico e culturale che ebbe, nel 2005 o giù di lì, l’ipotesi di chiudere l’area a caldo di Cornigliano”. Ma di sicuro c’è fermento attorno alla comunità di Vasta, la vasta (appunto) chat whatsapp creata dall’ex presidente della Regione.
Il 21 aprile al Cap di via Albertazzi, spazio “simbolo” della sinistra cittadina, si terrà il primo appuntamento pubblico promosso dalla community di Vasta. Orario 9-13,30. Più di quattro ore prenotate per la sala ma d’altronde l’ordine del giorno è bello denso: se il punto di partenza è il progetto di dislocamento dei depositi chimici costieri da Multedo, la volontà degli organizzatori è di affrontare tutti i temi più caldi del momento: nuova diga foranea e fabbrica dei cassoni, ultimo miglio del terzo valico, tunnel subportuale e riparazioni navali.
Il taglio sarà particolarmente incentrato sul mondo del lavoro e sindacale e sulle ripercussioni sulle imprese ma senza dimenticare le proteste che in queste settimane hanno animato soprattutto il ponente e Sampierdarena. Tra gli interventi sono attesi quelli di Manuel Grimaldi, presidente dell’omonimo gruppo, tra le voci più critiche dell’ipotesi di trasferimento dei depositi chimici a ponte Somalia, così come un altro che ha già confermato la sua presenza, il console della Culmv Antonio Benvenuti. I camalli temono che lo sbarco della chimica sulle banchine di Sampierdarena sia a saldo negativo per il mondo del lavoro.
In un’intervista sul SecoloXIX il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini oggi per la prima volta ha citato come extrema ratio l’opzione zero, ovvero quella che vede la rimozione dei depositi chimici di Superba e Carmagnani dal porto di Genova. Un’opzione di cui il sindaco Marco Bucci non ha mai voluto sentire parlare. Quelle due parole “opzione zero” non sono sfuggite a Claudio Burlando che punzecchia Comune e Autorità portuale: “Sono riuscito a chiudere un altoforno con l’accordo di sindacati e aziende, possibile che non si possano ricollocare 42 dipendenti?”.
Questo è uno dei punti su cui l’esponente Pd, tornato da qualche tempo apertamente sulla scena politica, è intenzionato – con il network trasversale di Vasta – ad avanzare proposte concrete. “Nei giorni scorsi abbiamo visto le proteste, sacrosante, ma il convegno del 21 aprile vuole essere lo spazio dove alle grandi opere necessarie per lo sviluppo di Genova si dice ‘sì ma’, ovvero il tunnel subportuale si faccia ma con una soluzione che non penalizzi le riparazioni navali, l’ultimo miglio della ferrovia si faccia ma senza devastare Certosa, la nuova diga si faccia ma con una soluzione per i cassoni che sia accettata dal territorio”.
Il convegno sul porto del 21 aprile sarà pubblico e questo significa che se Signorini, Bucci, Toti, Rixi fossero interessati a partecipare sarebbero bene accetti: “Da qui ad accusarmi di volere offrire loro una ribalta – sottolinea Burlando – credo che ce ne passi, il punto è che le discussioni sul piano regolatore portuale e in generale su come il porto cambierà fino a oggi sono avvenute in maniera sotterranea ed è profondamente sbagliato, queste persone non possono pensare di non informare i cittadini delle loro decisioni e dei loro percorsi, esistono dei documenti che devono essere resi pubblici e spiegati”.
Ad esempio? La documentazione aggiornata sulla nuova diga che l’Autorità portuale ha inviato al ministero dell’Ambiente e che potrebbe includere anche dettagli sulla fabbrica dei cassoni. Al convegno di Vasta ci sarà anche Monica Giuliano, la sindaca di Vado Ligure dove, forse, potrebbero essere realizzati gran parte degli elementi in calcestruzzo che Pra’ non vuole siano assemblati presso il terminal Psa.
“E allora ci pensiamo noi a fare un dibattito pubblico, a fare i castigamatti pubblicando documenti che ci sono ma sono difficili da reperire – continua Burlando – e a proporre grazie a competenze tecniche trasversali idee che possano trasformare dei no in dei sì”.
Non è un segreto che l’iniziativa lanciata dall’ex presidente della Regione stia creando qualche imbarazzo all’interno del Pd genovese e ligure. Peraltro ricordiamo che Burlando alle primarie ha sostenuto Bonaccini mentre in Liguria si è affermata ancora più che nel resto del Paese la corrente a favore di Elly Schlein. Ma l’azione di Vasta sembra complicare i giochi tra i dem al di là delle mozioni interne.
Le segreterie del Pd di Genova e la Liguria, che nelle settimane passate hanno supportato – ma senza intestarsele – le proteste dei comitati del ponente e che sabato scorso sono scese in piazza da Voltri a Pegli, erano pronte a lanciare un dibattito sui temi della portualità che includesse anche una discussione sulla riforma delle Port Authorities ma l’impressione è che tutto sia momentaneamente congelato per evitare contrapposizioni con la galassia di Vasta. Da capire se, a un certo punto, le azioni di Pd e della chat di Burlando sul futuro dei porti (di Genova ma anche di Savona) troveranno una linea comune o se saranno destinate a procedere in maniera parallela.