Genova. Migliorano le condizioni del bimbo di sei anni ricoverato al Gaslini dopo essere stato picchiato dal compagno della nonna a Ventimiglia. Come riporta Riviera24, il piccolo resta in prognosi riservata ma gli è stata diminuita la sedazione e ha riconosciuto il padre. “Gli ha chiesto se volesse una carezza e lui ha annuito”, riporta l’avvocata Maria Gioffrè, legale dei genitori. Subito dopo, i medici dell’ospedale genovese hanno nuovamente sedato il bambino per evitare che si agitasse o soffrisse a causa delle ferite.
Inizialmente si pensava che il bambino fosse stato investito da un’auto pirata. La coppia di anziani aveva dichiarato di averlo perso di vista e di averlo ritrovato pochi minuti dopo sull’asfalto, ferito, dicendo che molto probabilmente era stato travolto da un’automobilista poi fuggito. Ma le indagini della polizia hanno escluso questa dinamica perché all’ora indicata nessun veicolo era passato da quella via. Alla fine il compagno della nonna si è costituito: sarebbe stato dunque l’uomo che il bimbo chiamava “nonno” a colpirlo, ripetutamente, per ragioni da chiarire.
Il compagno della nonna è indagato per lesioni gravissime e la donna è indagata in concorso. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Non rilasciano dichiarazioni nemmeno i legali dei due indagati, gli avvocati Sara Manuello e Luca Brazzit, nominati dalla nonna del piccolo che ha revocato l’incarico al legale precedente, l’avvocato Maria Spinosi.
Resta da comprendere anche il perché di tanta improvvisa violenza da parte di un uomo che fino a quel giorno non aveva mai dato segni di squilibrio. Secondo una prima ricostruzione, il 75enne avrebbe reagito perché infastidito dal bambino, che gli stava appresso mentre sistemava dei mobili invece di stare in un’altra area dell’appartamento di via Gallardi in cui la coppia vive.
Nel frattempo a Ventimiglia è scattata la corsa alla solidarietà, con tanti cittadini che hanno risposto positivamente a una raccolta fondi (clicca qui per donare), promossa da un amico della famiglia, per aiutare i genitori a coprire le spese per il soggiorno genovese.