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Frana di via Posalunga, ancora nessuna inchiesta: il demanio interviene “ma noi non responsabili”

I pm attendono la relazione dei vigili del fuoco, nel mirino gli allarmi lanciati tre giorni prima del crollo. In corso le operazioni di messa in sicurezza preliminari

frana via posalunga a Borgoratti

Genova. La caduta di alcuni massi tre giorni prima del crollo della vigilia di Natale, ma anche gli allarmi inascoltati lanciati da anni dai residenti di via Posalunga 46. La procura di Genova è intenzionata a fare luce su questi aspetti per capire se ci possano essere state responsabilità per la frana che ha costretto fuori casa numerose famiglie. Tuttavia non è stata ancora aperta alcuna inchiesta e non potrà accadere fino a quando i vigili del fuoco non consegneranno ai pm la loro relazione tecnica.

A occuparsi del dossier è la pm Eugenia Menichetti, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio, che però, ripetiamo, non ha aperto alcun fascicolo. L’area interessata dalla frana è di proprietà dell’agenzia del demanio, che sta provvedendo a ripulire la zona ma che, con una nota, oggi, si è detta “non responsabile né corresponsabile” per quanto accaduto.

Il Demanio precisa che “è in corso un contenzioso attraverso l’avvocatura distrettuale dello Stato, per la determinazione della proprietà delle aree coinvolte, derivate dal trasferimento unilaterale per rinuncia abdicativa da parte della cooperativa che ha curato l’edificazione dei vicini edifici”.

L’Agenzia del Demanio, sottolinea la nota ufficiale – dopo tre giorni di silenzio – si dichiara anche “vicina agli abitanti che sono stati costretti a lasciare temporaneamente le proprie case, ed è impegnata a ripristinare l’accesso agli edifici in sicurezza affinché tutti gli inquilini possano rientrare nel più breve tempo possibile nelle loro abitazioni”.

L’agenzia, pur non ritenendosi responsabile o corresponsabile delle cause dell’evento franoso, considerato il pericolo per la pubblica e privata incolumità – si legge nel comunicato – è intervenuta immediatamente assicurando priorità assoluta nell’individuazione di soluzioni per scongiurare l’aggravarsi della situazione e per consentire agli inquilini di rientrare presso le proprie abitazioni”.

Come noto, il primo intervento è stato quello di realizzare un camminamento sicuro, concordato con i vigili del duoco, per consentire l’accesso al civico 46A. L’accesso al civico 46 sarà invece realizzato aprendo un varco in un box condominiale collegato all’androne del palazzo. La ditta incaricata, alla quale sono stati affidati i lavori in somma urgenza, proseguirà negli interventi affinché tutto il fronte sia messo in sicurezza il più celermente possibile, eliminando ogni eventuale fonte di ulteriore pericolo.

Sempre il Demanio ha ritenuto necessario pubblicare una sorta di “memoria” dei fatti a partire dal 23 dicembre, il giorno prima del crollo.

Il 23 dicembre il Comune di Genova – Ufficio Pubblica incolumità – ha comunicato alla Direzione Territoriale Liguria dell’Agenzia del Demanio di aver interdetto tre unità immobiliari a causa di un fenomeno franoso con distacco di materiale lapideo proveniente dal terreno soprastante il condominio di via Posalunga civ 46. L’Agenzia, dopo un primo sopralluogo, ha prontamente affidato in somma urgenza alla ditta specializzata “CPC s.r.l.” la messa in sicurezza del fronte di frana.

Il 24 dicembre alle ore 7 si è verificato un ulteriore importante distacco dal medesimo fronte di frana, che ha coinvolto gli edifici ai civici 46 e 46A, impedendone gli accessi in sicurezza. Nella stessa giornata sono iniziati i lavori da parte della ditta incaricata, con il supporto e il coordinamento dei Vigili del Fuoco, che hanno portato alla realizzazione di una paratia di sicurezza per consentire il rientro nelle abitazioni della maggior parte degli abitanti del civico 46.

Il 27 dicembre, accertata la stabilità del fronte, i tecnici incaricati tra cui geologi e rocciatori esperti, hanno raggiunto la sommità del fronte franoso e hanno provveduto a pulire, disboscare e disgaggiare la porzione di terreno interessata dal dissesto. Tali operazioni hanno consentito di mitigare il pericolo e di valutare al meglio le opere che dovranno essere progettate e realizzate al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza dell’area“.

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