Genova. Niente redde rationem ieri durante la segreteria regionale del Pd, anche un po’ a sorpresa dopo una settimana in cui si era perso il conto degli esponenti del partito che si erano lamentati della gestione attraverso i media. Niente dimissioni da parte di Valentina Ghio, né chieste né messe sul tavolo, ma è stata proprio lei, sindaca di Sestri Levante e appena eletta alla Camera, a parlare della necessità di una riflessione.
Che tradotto dalla lingua del Pd all’italiano significa che non è escluso nulla. La resa dei conti è rinviata a sabato mattina, con la direzione regionale, che sarà preceduta il giorno precedente da una direzione metropolitana genovese.
Ma questa mattina a Roma il Pd nazionale si riunirà per capire come impostare il congresso che porterà, tra sei mesi, Enrico Letta a lasciare la guida dei Dem.
Durante la riunione di ieri sera Valentina Ghio ha posto il tema del proprio ruolo nel contesto di una discussione che non prescindere dall’analisi dei temi legandolo, l’incarico di segretaria regionale, a ciò che sarà più utile per il rafforzamento del partito.
I malumori nei suoi confronti nelle passate settimane si erano concentrati sulla mancanza di rappresentatività di tutte le province liguri nella composizione delle liste per le elezioni politiche ma anche su una presunta scarsa presenza. Pippo Rossetti, esponente della corrente di base riformista, ieri aveva chiesto senza mezzi termini le dimissioni di Ghio ma durante la segreteria quella parte del Pd non è intervenuta.
L’altra impressione è che, in un Pd che comunque ha recuperato voti in Liguria e a Genova rispetto alle ultime elezioni, l’area orlandiana che sostiene Valentina Ghio, e non solo, stia provando a fare quadrato non tanto per insistere sulla sua figura ma per evitare di mandare al macero l’inizio di un percorso di ricostruzione che avrebbe dovuto far trovare pronto il Pd per le regionali del 2025.