Street artist

Melina Riccio, la vita dell’artista “genovese” diventa un documentario

Negli anni ha avuto anche la possibilità di avere una mostra dedicata al centre Pompidou di Parigi

melina riccio
Foto d'archivio

Genova. Impossibile non conoscere Melina Riccio, l’eccentrica artista che opera a Genova ormai fin dalla primi anni Duemila. E impossibile non essersi imbattuti in una delle sue tante frasi di amore e pace scritte su muri, cassonetti, semafori o angoli disparati di Genova e non solo.

Melina è nota per non solo per spostarsi in treno lasciando lungo il suo percorso tracce del Melina-pensiero incise sugli arredi metropolitani, ma anche per vagare scalza e regalare ai passanti fiori, pezzi di frutta e di focaccia e recitando stralci del suo pensiero esposto sotto forma di frasi in rima baciata, talvolta alternata.

Melina è un’artista davvero sui generis e oggi la sua vita è diventata un documentario, a cura di David Valolao, che ha vinto un premio all’Ortometraggi Film Festival per la seguente motivazione:

«La donna, protagonista e motore del racconto, è straordinaria nella sua semplicità. Vera eroina ante-litteram della tematica ambientalista, emarginata per la sua scelta totale, fuori dagli stereotipi e dagli schemi sociali, Melina, con la sua sensibilità formidabile, è una vera artista, una poetessa.

Essa incarna di fatto l’eroe capace di aderire senza compromessi a una scelta che solo pochissimi riescono a seguire, dove l’ego annullandosi si ritrova a respirare in una luce pura. A convincere la Giuria una regia senza protagonismi, che segue con naturalezza il respiro del Melinasoggetto, tanto leggero quanto profondo e toccante.

Il film riesce così a esprimere il paradosso di una semplicità che non è mai banalità e che ci libera per un momento dalle competizioni dell’ego e dalla logica del consumo.»

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