Genova. Vicini, ma non troppo – perché non si può neppure fare questo – con il dolore da condividere, il lutto da elaborare e dei palloncini da lasciar volare via, come è volata via Gaia Morassutti, la 16enne genovese morta giovedì pomeriggio al villa Scassi per le ustioni riportate nell’incidente folle del 24 ottobre a Pedegoli.
Con lei altre tre amiche, tra cui una in dolce attesa, sono state travolte dall’auto guidata da un 23enne, Luca Bottaro, ora agli arresti domiciliari e che dovrà rispondere di omicidio stradale.
In questi giorni il quartiere e in particolar modo i coetanei di Gaia Morassutti hanno cercato vari modi per ricordarla, per fare qualcosa di significativo dedicato a lei. Ci sono state raccolte fondi, striscioni, fiori lasciati sul muretto e sulla panchina teatro della tragedia. Ma stare insieme è ancora più complicato in tempi di coronavirus e dpcm: basti pensare che giovedì pomeriggio qualche residente ha chiamato la polizia locale per far sciogliere gli assembramenti dei ragazzini a Pedegoli. Peccato che fossero lì per piangere, non per fare baldoria.
Ieri sera molti giovani si sono nuovamente dati appuntamento a Pedegoli dove hanno osservato un minuto di silenzio. Questa sera, a tre settimane esatte dall’incidente, è prevista una nuova commemorazione con appunto un lancio di palloncini. In attesa che si possa fissare una data per il funerale: il corpo della ragazza è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria.