Dopo pontida

Toti: “Quando mi chiamano ‘palla di lardo’ o ‘vitello grasso’ non vedo grande indignazione

Il governatore su fb ribadisce la condanna per gli insulti a Lerner a Pontida ma chiede non siano usati due pesi e due misure

giovanni toti

Genova. “Palla di lardo, vitello grasso, esploderai, fai schifo, orso Yoghi, cinghiale, fascista, arriverà il giorno in cui qualcuno si vergognerà di chiamarsi Toti”. Con la stessa indignazione con cui oggi, qui, oltre che in tv, condanno fermamente gli attacchi a Gad Lerner a Pontida mi piacerebbe che la sinistra, prima o poi, riflettesse e si indignasse anche quando lo stesso trattamento viene riservato a donne e uomini di centrodestra”. Lo scrive il governatore ligure Giovanni Toti sulla sua pagina facebook dopo che in merito agli insulti ricevuti ieri dal giornalista Gad Lerner a Pontida.

“Non ho visto nessuno indignarsi quando un’esponente del Movimento Cinque Stelle mi ha chiamato cinghiale grasso o si è appellata a me definendomi orso Yoghi, non ho visto le barricate quando in piazza a Genova il 25 aprile io e il sindaco siamo stati fischiati e insultati (ci ha difeso solo l’Anpi), non ho visto la stampa indignata quando un loro collega mi ha dedicato in maniera totalmente gratuita una damnatio memoriae, così come non vedo preoccupata la politica di sinistra sulla deriva culturale del nostro Paese quando i loro militanti mi definiscono grasso, ippopotamo ecc ecc” scrive il governatore.

“Non ho mai fatto la vittima né ho mai voluto strumentalizzarlo politicamente e non intendo certo iniziare adesso precisa – ma pensate cosa sarebbe successo al contrario? Mi pare che l’indignazione in Italia vada sempre e solo dalla stessa parte. Sarebbe bello e intellettualmente onesto che tutti si facessero un esame di coscienza e che tutti abbassassero i toni e alzassero il livello del dibattito una volta per tutte. La stupidità non ha colore politico, è inutile strumentalizzarla”

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