Liguria

Riforma porti, la Regione chiede la proroga. Toti: “E’ buonsenso, ci avrebbe dovuto pensare Roma”

La Regione ha ufficialmente chiesto al Ministero una proroga che permetta di rinviare l’accorpamento delle Autorità Portuali di Savona e Genova

Liguria. La Regione ha ufficialmente chiesto al Ministero una proroga che permetta di rinviare l’accorpamento delle Autorità Portuali di Savona e Genova. La notizia, già trapelata nei giorni scorsi, è stata annunciata questa mattina dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

“La richiesta di proroga è una cosa normale e ragionevole – spiega – riguarda solamente il fatto che noi stiamo accorpando delle strutture complesse, che hanno piani di investimento che marciano a velocità diverse, e spesso hanno anche procedure e regolamenti diversi. Credo sia logico che occorra una fase transitoria in cui mettere all passo le due strutture e poi integrarle come richiede la riforma”.

“Forse sarebbe stato efficace e prudente inserire nello stesso impianto legislativo delle norme transitorie – polemizza il governatore – non è stato fatto, le costruiremo col buonsenso strada facendo. Peraltro non abbiamo imposto o chiesto al ministro dei tempi, abbiamo detto di ragionare insieme per individuare il giusto periodo di tempo utile per integrare le due strutture; dopo di che io credo che si possa nominare la governance di sistema nelle prossime settimane nel modo previsto dalla legge, mentre i porti che resteranno per un certo numero di mesi in autonomia potranno avere una continuità di gestione attraverso il commissario”.

Un commissario “che può essere la stessa persona che oggi gestisce quell’autorità portuale – suggerisce Toti – Decideremo in accordo col ministro, ma in ogni caso non mi sembra una notizia che per accorpare Genova e Savona occorra un certo numero di mesi… abbiamo il bilancio 2016 ‘a metà’, occorrerà chiuderlo e magari approvarlo in modo tale che le autorità che lo hanno gestito se ne assumano la responsabilità, dopo di che avverrà lo switch in modo assolutamente naturale. Non credo che la riforma dei porti italiani si possa fare in un’ora o in un giorno”.

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