Rapallo. L’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità (ICLAS) di Rapallo viene promosso dagli esperti del Ministero della Salute nella Cardiochirurgia indirizzata all’esecuzione di bypass aortocoronarico.
Il rapporto stilato da Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari, sull’attività svolta nel 2014 dagli ospedali pubblici e convenzionati, colloca la struttura ligure di GVM Care & Research al primo posto in regione.
L’analisi svolta dall’Agenzia prende in esame i 197 interventi di bypass aortocoronarico effettuati dall’équipe ICLAS, evidenziando, nella valutazione comparativa con altre realtà specialistiche, la bassa mortalità dei pazienti – pari all’ 1,78% e contro una media nazionale del 2,31 – a 30 giorni dall’operazione.
Il dato inserito nel rapporto ministeriale tiene conto delle possibili disomogeneità dei casi affrontati e dovute a caratteristiche quali l’età, il sesso, la gravità della malattia, la presenza di altre patologie croniche, ovvero dei fattori che possono influenzare gli esiti del trattamento chirurgico.
“Quando i vasi (le coronarie) che portano sangue e ossigeno al muscolo cardiaco presentano restringimenti o occlusioni tali da pregiudicare il normale flusso, vi è il pericolo concreto d’infarto. I pazienti – spiega il Dottor Roberto Coppola che insieme al Professor Luigi Martinelli e al Professor Salvatore Spagnolo compongono il team cardiochirurgico di ICLAS – lamentano sintomi come il dolore toracico e il senso di oppressione al petto, specie in condizioni di sforzo fisico. Per accertare l’entità del danno vascolare occorre approntare una coronarografia: si tratta di un metodo d’indagine rivolto ad individuare le cause dei disturbi e si esegue utilizzando un liquido di contrasto in grado di visualizzare i punti in cui le coronarie risultano ormai compromesse dalla patologia. La successiva metodica cardiochirurgica prevede di bypassare il tratto del vaso danneggiato, ripristinando la circolazione, e quindi l’ossigenazione dei tessuti cardiaci, a valle del restringimento o dell’occlusione, creando un ponte tra coronaria ed aorta con l’utilizzo delle arterie mammarie. La scelta delle arterie mammarie è consigliata dalla maggiore pervietà delle stesse (stimata attorno al 90%) nei soggetti sottoposti a bypass a 10 anni dall’operazione”.
“Il buon risultato ottenuto da ICLAS nel bypass aortocoronarico e testimoniato dalle conclusioni apparse nel dossier Agenas – aggiunge Coppola – è frutto di alcuni elementi cardine: in prima battuta la grande esperienza maturata dagli specialisti del nostro Centro, medici che hanno alle spalle un lungo e qualificato training professionale; la disponibilità degli investimenti in termini di attrezzature e strumentazioni indispensabili all’attività cardiochirurgica e pertanto l’ottimo rapporto tra risorse umane e tecnologie; la presenza di un servizio anestesiologico all’avanguardia; la capacità d’intervenire tempestivamente in molte situazioni d’emergenza su pazienti provenienti da altri ospedali, nonché assicurare un presidio qualificato 24 ore su 24, 365 giorni l’anno”.