Genova. “Bisogna impedire la chiusura di Sestri”. Così Sergio Cofferati, candidato Pd alle prossime elezioni europee, ha commentato la difficile vertenza Piaggio durante il suo tour elettorale nel savonese.
“Credo che sia giusta la risposta che hanno dato i sindacati – ha detto riferendosi alla fumata nera di mercoledì scorso in Confindustria a Savona – l’azienda può vivere con due siti produttivi diversificando le sue attività con un programma industriale diverso da quello attuale”.
“Quando dico l’azienda, penso soprattutto alla nuova proprietà che può portare in Italia e in Europa nuovi investimenti per garantire la sopravvivenza di entrambi i siti. Piaggio è stata una delle battaglie più difficili di 20 anni fa quando, anche allora, si voleva procedere alla chiusura dello stabilimento finalese. Auspico che anche stavolta siano in grado di imporre la sopravvivenza dei due stabilimenti”.
“Poi processi di riorganizzazione interni vanno tutti affrontati in seguito. C’è bisogno di un rilancio di tutta l’attività manifatturiera in Italia e in Europa. Ci sono settori che sono stati abbandonati perché ritenuti maturi, salvo poi scoprire che con interventi modesti in tecnologia potevano tornare competitivi. Basta pensare in Liguria alla cantieristica che volevano chiudere ed ora è un fiore all’occhiello del sistema produttivo nazionale” aggiunge ancora Cofferati.
I temi economici restano al centro della campagna elettorale: “Bisogna fare questa scelta di rafforzare l’attività di produzione di beni e servizi. La deve fare l’Europa, ma anche l’Italia. Poi bisogna far tornare a crescere l’economia perché la disoccupazione non si sconfigge con la flessibilità, ma con gli investimenti che sono in grado di creare nuovi posti di lavoro”.
“L’equilibrio tra le attività produttive e l’ambiente è sempre stato difficile. Questo è un territorio che ha conosciuto il dramma dell’Acna, ma se ci sono investimenti in ricerca ed innovazione e se in questi investimenti l’ambiente è considerato la priorità si può arrivare a garantire la salute dei cittadini e contemporaneamente dargli un reddito e un lavoro” sottolinea l’esponente del Pd.
Infine, rivolendosi in particolare agli operatori balneari: “La Bolkstein è una direttiva che lo Stato Italiano deve applicare ed è in ritardo nel farlo e fa correre un rischio allo Stato che è quello di essere accusato di non aver rispettato le regole generali. Va applicata con criteri che garantiscono l’attività di quelli che apparentemente sono più esposti”.
“E’ evidente che se un gestore di uno stabilimento balneare ha fatto grandi investimenti non può rischiare di perdere la sua licenza. Allora nell’attivazione delle gare o in compensazioni di altra natura, gli sforzi fatti dalle persone che hanno gestito questa attività vanno riconosciuti e garantiti, ma ormai è un problema dello Stato Italiano” conclude Cofferati.