Genova. “Sulla storia di Fiera si può fare più di un convegno, ma ora bisogna dare risposte a lavoratori”. Così il sindaco Marco Doria nel suo intervento in consiglio comunale sul piano dell’ente che prevede 31 lavoratori in esubero.
“Intanto sono necessarie alcune precisazioni tecniche, per non ingenerare l’idea che il Comune debba farsi carico di tutto. Fiera non è società pubblica – ha sottolineato il sindaco – ma soggetta a norme del codice civile, e ha soci diversi. Il Comune ha una quota significativa, ma non è maggioranza. In quest’aula mi assumo tutte le responsabilità che mi competono sui problemi di oggi, ma data la discussione così complessa e impegnativa, la ricostruzione storica deve passare in secondo piano, adesso mi interessa dare risposte su vari fronti”.
“Il dato di fatto – ha detto Doria – è che Fiera non riesce più a essere un punto di eccellenza e le sue aree restano desolatamente vuote per gran parte dell’anno. Questo accade perché Fiera è stata a lungo “monoprodotto” salone nautico, in tempi in cui la nautica tirava molto. Oggi che il settore versa in gravi difficoltà, il suo fatturato è più che dimezzato nell’ultimo anno”.
In sintesi, la Fiera del domani, un ente cioè in grado di funzionare bene, passa per il piano del Cda “credibile e realistico”. “Il piano dice due cose fondamentali – ha spiegato Doria – innanzi tutto per avere bilanci in equilibrio la Fiera ha bisogno di un numero ridotto di dipendenti. Secondo: necessiterà di meno spazio a terra e più spazi a mare per quanto riguarda la nautica”. Terzo: il padiglione Nouvelle “anche se costato molto, è considerato essenziale e va ricondotto nella Fiera del domani”.
Entrando nel vivo della questione del personale in esubero “è un problema di tutti gli azionisti – ha sottolineato Doria – e tutti si sono impegnati a trovare collocazioni lavorative per quei dipendenti che, con assoluto realismo, non potranno più essere in Fiera”.
Martedì prossimo, intanto, è previsto l’incontro a Tursi con i lavoratori di Fiera, ma non è escluso che possa essere anticipato.