Genova. Il problema era noto sin dall’inizio ma tra code agli sportelli e la frenesia dei primi giorni era passato quasi sotto silenzio. Il vulnus del nuovo piano tariffario di Amt, che prevede tra le altre cose la gratuità dell’intera rete provinciale per gli under 14 e gli over70, non è stato al momento esteso alla rete urbana di Trenitalia. Quindi, se con un abbonamento o un biglietto integrato queste due categorie potrebbero viaggiare indistintamente sui treni e sugli autobus, metro e impianti verticali, lo stesso non vale per l’abbonamento annuale Citypass gratuito.
Ma se un accordo, per gli studenti genovesi, è stato trovato – anche in nome delle novità introdotte dalla Regione Liguria in tema di trasporto su ferro – e quindi non solo gli under14 ma tutti gli under19 che viaggiano per andare a scuola o tornare a casa possono muoversi gratis sui treni regionali, sul resto Trenitalia e Amt Genova non si sono mai strette la mano sul tema. D’altronde per Trenitalia, azienda pubblica partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato, con un fatturato annuo da circa 6 miliardi, la partita genovese, così stando le cose, risulta in perdita.
E allora, mentre il malcontento per questa gratuità zoppa stava già salendo e così il tenore della critica politica, la soluzione apparecchiata dal Comune di Genova è quella di affidare all’Università di Genova uno studio che sostanzialmente quantifichi il valore di questa perdita. La conferma arriva dal sindaco Marco Bucci: “Ci faremo dire quanto potrebbe significare il danno per Trenitalia e ci metteremo la differenza, di sicuro abbiamo intrapreso una strada, quella della gratuità, e non ci fermiamo, si tratta di poche decine di migliaia di euro”.
Ancora non ci sono dettagli su quale sarà il dipartimento (o più di uno) che effettuerà lo studio e quanto tempo ci vorrà – fino a nuove indicazioni gli over 70 sui treni devono pagare come tutti gli altri utenti – ma la ricerca rientrerà in un accordo di collaborazione siglato nel 2021 tra l’Università di Genova e Amt proprio nell’ambito degli studi (i primi vennero fatti sul tema della circolazione del Covid sui mezzi pubblici).
Il Comune di Genova è fiducioso, comunque di arrivare presto a una soluzione, anche economica. Tenendo conto anche delle sanzioni che, in teoria, le ferrovie dovrebbero versare alla Regione – e quindi al territorio – per via dei disservizi e ritardi, alla fine la somma da versare potrebbe essere anche meno corposa del previsto. D’altronde da tempo Amt Genova ha intenzione di ricontrattare la cifra di 7,5 milioni che è costretta a versare a Trenitalia per dare corpo al sistema tariffario integrato.