Cittadini

Lagaccio e Oregina tornano in piazza: no a funivia, isola ecologica e fumi del porto

Sabato 6 aprile alle 10 appuntamento in via Napoli per un corteo "slow" attraverso i quartieri per dialogare con la popolazione sui problemi presenti e futuri

lagaccio

Genova. A distanza di poche settimane dal corteo in centro città contro la costruzione della funivia per forte Begato, i cittadini del Lagaccio e Oregina tornano a scendere in piazza per dire che l’impianto a fune “più costoso e inutile d’Italia” non è purtroppo il solo problema che attanaglia la zona.

Sabato 6 aprile a partire dalle 10, con appuntamento nella piazzetta tra via Napoli e via Boine, il Coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio, con il supporto del comitato Con i piedi per terra, organizza un nuovo corteo. “Sarà una manifestazione lenta – spiegano gli organizzatori – fatta per volantinare e chiacchierare con i cittadini, far sapere alle persone che ci sono realtà importanti che hanno a cuore il futuro dei nostri quartieri”.

Non solo la funivia a sorvolare case e strade, infatti. Comitati e associazioni chiedono una soluzione, una volta per tutte, al problema dell’inquinamento da fumi del porto, che colpisce soprattutto il quartiere di San Teodoro, quello più esposto alle correnti da sud e quindi praticamente invaso dalle polveri sottili (e non) di navi e traghetti tutt’altro che di ultima generazione.

Il corteo si snoderà lentamente tra via Napoli, via Bari, largo San Francesco, per poi scendere al Lagaccio e concludersi alla ex Caserma Gavoglio, punto di riferimento civico e sociale.

Un’altra operazione voluta dall’amministrazione comunale, e che non piace al Coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio è quella del “polo integrato dell’economia circolare” Amiu destinata a sorgere in via Bianco, nell’area dove è stato demolito il centro sociale Tdn.
“Oregina sarà congestionata l’isola ecologica più grande di Genova tra campi di pallone e hockey e parchi gioco per bambini”, fanno notare dalle associazioni.

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