Battaglia

In Liguria un morto sul lavoro ogni 15 giorni, l’avvio del 2024 conferma la strage

Rispetto all'anno scorso i numeri sono aumentati, anche quelli di malattie professionali e infortuni. Cgil e Uil in piazza per "invertire la rotta"

Genova. Sono 48 gli infortuni sul lavoro ogni giorno che si sono verificati in Liguria – e c’è stato un morto sul lavoro ogni 15 giorni – in questo avvio di 2024. Un anno che si apre nel peggiore dei modi, nonostante gli auspici di sindacati, istituzioni, politica e società civile alla fine della strage continua. La Liguria continua a registrare numeri preoccupanti. Ed è anche per questo che oggi i sindacati Cgil e Uil sono tornati a scendere in piazza con un presidio e un corteo. “Zero morti sul lavoro”, il nome della giornata di protesta.

Nel primo bimestre (gennaio-febbraio) del 2024 in Liguria si è registrato un aumento sia delle denunce di infortunio in totale (2800, con Genova a quota 1711) sia di quelle con esito mortale, 4 contro le 3 del 2023. Sono in aumento del 78% sull’anno precedente le denunce per malattie professionali. Emerge da un’elaborazione dell’ufficio economico della Cgil sulla base di dati Inail.

In particolare nel primo bimestre si tratta di un aumento del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: si tratta di 48 denunce per infortunio al giorno per i primi 60 giorni.

Le denunce riguardano nella maggior parte dei casi uomini, 1793 contro le 1087 delle donne, ma questo dipende dalla maggiore rappresentanza nella classe lavoratrice e dai tipi di mansioni svolte.

La classe più numerosa a livello anagrafico è quella dei lavoratori tra i 50 e i 59 anni, con 723 denunce, il 25,1% del totale. La classe con il maggior incremento è quella fino ai 19 anni, con un -25,3% rispetto all’anno scorso: 450 denunce, il 15,6% del totale. Scende invece la percentuale di denunce (-12,6%) per i lavoratori tra i 40 e i 49 anni.

Ma il dato più impressionante in questo terribile inizio 2024 è che si è verificata, in Liguria, una morte sul lavoro ogni 15 giorni. A gennaio il lavoratore dei cantieri autostradali di 76 anni vittima di un incidente sulla A12. A febbraio due incidenti mortali in provincia di Imperia (uno studente di 16 anni investito da un camion e un lavoratore di 65 anni), e una in provincia di Savona (il muratore di 61 anni morto in un cantiere edile a Borghetto Santo Spirito).

Nelle altre regioni abbiamo il Piemonte con 7 morti, la Valle D’Aosta con un decesso, la Lombardia con 27 infortuni mortali. In tutto il Paese ci sono stati due morti al giorno solo nei primi due mesi del 2024.

Le denunce di malattia professionale in Liguria nel primo bimestre 2024 sono state 269, con un aumento di 118 unità, pari al 78,1%, rispetto all’anno scorso. Si tratta di 4,5 denunce di malattia professionale per ciascun giorno.

“Oggi siamo qui per lanciare un segnale forte e per tentare di invertire la rotta – dice Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova – la tragedia degli ultimi giorni dimostra che è necessario superare la logica dei subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e lavorativo per i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. Magni parla anche delle altre proposte lanciate dai sindacati: “Dalla necessità di rafforzare l’attività di ispettorato del lavoro e Asl, a una sorta di “patente a punti” per tutte le aziende che consenta di bloccare quelle che non rispettano le norme di sicurezza”. E poi diritto di eleggere i Rls, obbligo di applicare i contratti firmati dai sindacati più rappresentativi per accedere a finanziamenti e incentivi pubblici.

“Da questa piazza deve uscire un messaggio molto forte – dice Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo Uil, in questo paese c’è bisogno di sicurezza , gli ultimi fatti richiamano tutti a una grande responsabilità. Ci vuole una procura speciale, queste morti sul lavori devono essere considerati omicidi, ci vogliono misure più stringenti e di far rispettare le norme che ci sono, aumentare le ispezioni, lanciamo un appello al governo nazionale, regionale e alle amministrazioni locali, oggi il profitto vale più di una vita e noi siamo invece per la difesa della vita a tutti i costi, ancora ieri abbiamo rischiato un altro incidente al porto a Genova e solo per fortuna non è successo nulla di grave”.

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