Genova. Sono partiti ufficialmente oggi le procedure per gli espropri relativi al progetto del tunnel della Fontanabuona: si tratta di diverse centinaia di persone interessate tra i comuni di Cicagna, Moconesi, Tribogna e Rapallo che nei prossimi mesi vedranno sottrarsi parte dei propri terreni e abitazioni.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di un tunnel di 4,6 km tra Moconesi e Rapallo, oltre all’adeguamento della Provinciale 22 e la costruzione di rampe per lo svincolo, con uno sviluppo che impatterà sull’attuale assetto urbano e viabilistico delle aree interessate. L’opera rientra nelle compensazioni che Autostrade per l’Italia ha concordato con il comune di Genova, la Regione e il Ministero delle Infrastrutture dopo il crollo del Ponte Morandi.
Il progetto, il cui iter burocratico della valutazione di impatto ambientale è in fase conclusiva, sta facendo discutere le varie comunità su chi quest’opera piomberà: se da un lato verrà aperta una nuova strada capace di aprire a nuovi flussi viari con la Fontanabuona, sull’altro lato della bilancia pesa il grande impatto paesaggistico del nuovo innesto, le interferenze con i bacini idrici e i costi che potrebbero lievitare rispetto alle previsioni, come sta succedendo con tutte le grandi opere in fase di realizzazione a Genova e in Liguria.
Gli espropri riguarderanno gli immobili ricompresi tra i 30 e i 60 metri dal nuovo tracciato autostradale. I proprietari di questi immobili, e chiunque si ritenga danneggiato dal progetto, hanno 30 giorni di tempo per inviare le proprie osservazioni ad Autostrade. Gli espropri saranno vincolanti solo dopo la Conferenza dei Servizi e l’approvazione del progetto definitivo del tunnel, che a quel punto potrà essere definito “opera di pubblica utilità”.