Il virus

Dengue, diagnosticato un caso al San Martino: è un ragazzo tornato dall’Argentina

Il giovane sta bene ed è già stato dimesso, conferma l'infettivologo Matteo Bassetti. Ha riconosciuti i sintomi dalle campagne informative

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Genova. Diagnosticato un caso di virus dengue a Genova, in un ragazzo arrivato dall’Argentina che si è presentato all’ospedale San Martino.

A confermarlo il direttore della clinica Malattie Infettive del policlinico, Matteo Bassetti. Il ragazzo era appena rientrato dal Paese d’origine quando ha accusato i sintomi e si è presentato in ambulatorio, sostenendo di averli riconosciuti come quelli della dengue ascoltando le campagne informative in tv e leggendole sui social. Si tratta di sintomi molte volte a quelli di una normale influenza, che si manifestano di solito entro 5-6 giorni dalla puntura: febbre, male alle ossa, dolore alle articolazioni, rash cutaneo, dolore dietro le orbite. Il ragazzo è comunque in buone condizioni di salute, ed è già stato dimesso.

L’iter in caso di caso accertato di dengue prevede che scatti la disinfestazione dalle larve delle zanzare, causa del propagarsi della malattia, ma nel caso del giovane argentino la puntura è avvenuta con tutta probabilità in Argentina e non in Italia.

“Aver fatto divulgazione sulla dengue in questi primi due mesi del 2024 ha funzionato – ha detto Bassetti – Un plauso quindi va a tutti, dal Ministero ai divulgatori che hanno spiegato che esiste un problema in Sud America. Ora sarà importante partire presto con la disinfestazione e i larvicidi che, ricordiamolo, sono in capo alle amministrazioni locali”.

In Liguria a inizio marzo erano stati ordinati proprio i vaccini contro la febbre dengue, virus tropicale trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, tra cui la zanzara tigre, ampiamente diffusa alle nostre latitudini. Alisa aveva chiesto alla stazione unica appaltante della Regione di bandire una gara per l’acquisto di una scorta annuale di 1.150 dosi da distribuire alle Asl e somministrare ai cittadini che ne faranno richiesta, una decisione presa dopo le richieste arrivate da diversi cittadini che hanno espresso la volontà di vaccinarsi e anche per l’aggravarsi della situazione a livello globale.

A metà febbraio l’Italia aveva innalzato il livello di allerta per le persone in entrate nel Paese provenienti in particolare dal Sudamerica, invitando alla massima attenzione non solo negli aeroporti ma anche negli scali marittimi soprattutto per i carichi di merci importante dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia.

Nella maggior parte dei casi l’infezione si presenta in forma asintomatica oppure come malattia febbrile autolimitante, ma in altri sono state descritte forme gravi, a volte con esito fatale. A oggi la Dengue è considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo, con un numero di casi aumentato notevolmente negli ultimi decenni. È endemica in oltre 100 paesi (Africa, America, Sud e Sud Est Asiatico, Pacifico occidentale) e casi di importazione associati a viaggi sono frequentemente riportati in Europa. Secondo l’Oms circa metà della popolazione mondiale è oggi a rischio di dengue, con una stima di 100-400 milioni di infezioni all’anno.

Come aveva spiegato Bassetti a Genova24, la vaccinazione è consigliata chi ha già avuto un contatto col virus della dengue per prevenire una forma grave della malattia e soprattutto a chi prevede una permanenza in Paesi considerati a rischio, dunque Sud America, America Centrale ma anche Africa, Sud-Est asiatico e Cina, India, Medio Oriente, Australia e diverse zone del Pacifico. Il vero pericolo, infatti, è la reinfezione con un ceppo differente dal primo. In quel caso la malattia si manifesta sotto forma di febbre emorragica.

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