Genova. “Non abbiamo chiuso la partita, abbiamo compiuto una catena di errori che ti porta a pareggiare quando eri in controllo. Non avevamo subito tiri in porta e quando non chiudi le partite rimangono aperte sino alla fine. Avevamo l’opportunità di chiuderla, dovevamo essere più cattivi invece abbiamo dato loro possibilità di pareggiare”. Un Andrea Pirlo particolarmente amareggiato si presenta in sala stampa dopo il pareggio subito dalla sua Sampdoria contro il Brescia e rivela un errore clamoroso che probabilmente avrebbe potuto cambiare le sorti della partita.
“C’è stato un errore di comunicazione su Piccini tra i dottori in comunicazione con l’auricolare. Hanno capito “cambio” invece di “calma” ed è andata così. Non possiamo permetterci di fare questi errori, perché ci costrigono a mettere ragazzi di 16 anni che è normale che non siano pronti in questo tipo di partita. Lui aveva chiesto di stare calmo e invece è dovuto uscire”. A subentrare a Piccini il giovane Leoni, che ha subito il colpo di testa di decisivo di Adorni.
C’è parecchio rammarico in Pirlo, che ha sempre cercato di fare buon viso a cattivo gioco: “Nel primo tempo nella rete annullata ad Alvarez non ho visto grossi contatti in area, o almeno, nella normalità, l’arbitro ha visto in altro modo e ne paghiamo le conseguenze”.
La sensazione è che rispetto ad altre volte questo risultato possa pesare di più psicologicamente. “Te lo devi sempre aspettare nel calcio, le partite se non le chiudi restano aperte. Sono errori che paghiamo, abbiamo fatto una buona partita. Adesso è dura, ma non bisogna abbassare la guardia. Venerdì abbiamo un’altra gara importante. Ora recuperiamo, mentalizziamo, per ripartire. Siamo in mezzo alla bagarre e dobbiamo uscirne”.
Ripartire in vista della trasferta di Cosenza. Pirlo non sa ancora se recupererà qualcuno. In ballo c’è ancora la questione Verre. Il mister chiarisce: “Era in ritiro con noi, poi non è stato trovato l’accordo con la società e si è deciso di non convocarlo. Spero possa esserlo la prossima volta”.