Sanità

Anoressia e bulimia, venerdì 19 a Genova una manifestazione per dire no ai tagli alle cure

Appuntamento alle 15.30 davanti alla prefettura. In Liguria si tratta di 650mila euro in meno

Generico gennaio 2024

Genova. Chiedono il rifinanziamento del fondo per il contrasto alle patologie dei disturbi alimentari, anoressia, bulimia ma non solo, dopo il taglio deciso dal governo Meloni. Per questo venerdì 19 gennaio alle 15.30 associazioni come Movimento Lilla, Unione degli Universitari, Rete Studenti Medi e Chiedimi Come sto manifesteranno davanti alle prefettura di Genova.

In Liguria si parla di 650mila euro in meno per curare e prevenire queste patologie. “La Liguria è tra le regioni più colpite per casi riguardanti i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione tra gli adolescenti, e quindi una delle regioni che risente di più del taglio che ha voluto il governo Meloni del fondo varato con la manovra del 2022 del governo Draghi che aveva destinato 25 milioni di euro proprio per il contrasto a queste patologie – dice Gianni Pastorino, consigliere regionale Idi Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione Sanità in Regione Liguria – di questi 25 milioni, circa 650 mila euro venivano destinati alla Liguria”.

Il fondo ha permesso, attraverso l’assunzione di personale sanitario a tempo determinato, di combattere anoressia, bulimia e altri dca, che sono la prima causa di morte tra gli adolescenti.

Gli ultimi dati, relativi al 2023, dicono che i decessi in Italia collegati ai disturbi di nutrizione e alimentazione sono stati 3.780.

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto da Pastorino che impegna il presidente e la giunta a interloquire con il governo per richiedere il rifinanziamento urgente del fondo.

“Il rischio sostanziale e concreto, se il fondo non verrà ripristinato – ha concluso Pastorino -, è quello di interrompere la preziosa attività degli operatori sanitari anche e soprattutto in quei territori che si trovano in aree tra le più carenti di personale e assistenza sanitaria con danni immensi soprattutto alle nuove generazioni”.

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