Scoperta

Centraline monitoraggio inquinamento in val Bisagno inattive dall’agosto 2022, la denuncia del Pd

L'informazione è arrivata dagli stessi uffici municipali, in particolare dalla direzione Regolazione, proprio in conseguenza di una richiesta scritta da parte dei gruppi consiliari del Pd

Torrenti Val Bisagno invasi dalla vegetazione

Genova. Il gruppo Pd del Comune di Genova segnala che non esiste al momento un monitoraggio dei veicoli e dell’inquinamento che transitano tutti i giorni in val Bisagno.

L’informazione è arrivata dagli stessi uffici municipali, in particolare dalla direzione Regolazione, proprio in conseguenza di una richiesta scritta da parte dei gruppi consiliari del Pd, di Valbisagno Insieme al Municipio Media Valbisagno che chiedevano questi dati in vista dei cantieri di forte impatto che sono in corso e si attiveranno in zona: le rimesse Guglielmetti e Gavette, il nuovo forno crematorio di Staglieno, il prolungamento in sopraelevazione della metropolitana “Skymetro” da Brignole a Molassana, lo scolmatore del Bisagno e il nuovo impianto della Volpara.

‘Oltre a ciò − rileva il gruppo Pd in una nota − sullo stesso territorio insiste l’area della Cava Cavalletti, per la quale lo scorso 3 ottobre l’Amministrazione si è assunta l’impegno di installare una centralina ad hoc per verificare l’impatto dell’inquinamento sull’abitato circostante e, dopo 12 mesi, assumere eventuali iniziative di mitigazione dell’inquinamento’.

La strumentazione installata nell’anno 2019 risulterebbe inattiva dall’agosto del 2022.

Il capogruppo del Partito Democratico Simone D’Angelo dihiara: “Dal 2010 il nostro Paese è sotto procedura di infrazione, a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, per gli elevati livelli di biossido d’azoto. Genova segna un +253% rispetto al valore suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità, a causa, in particolar modo, del traffico urbano. Vista l’urgenza di azioni a garanzia della salute di cittadine e cittadini e dell’ambiente e l’assenza di un monitoraggio che consegni un quadro generale, abbiamo chiesto che vengano subito messe in campo da subito azioni volte alla mitigazione. La mancanza di un costante monitoraggio della situazione dell’intera Val Bisagno rende impossibile pianificare politiche di contrasto all’inquinamento e tutela della salute di decine di migliaia di persone. La giunta consideri come un urgenza il ripristino di un controllo della situazione e la scelta delle azioni conseguenti”.

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