Genova. Sono passati tre mesi da quanto il civico 20a di via Terpi a Molassana è stato completamente evacuato dai residenti a causa di un movimento anomalo delle sua fondamenta registrato dai sensori di monitoraggio. Tre mesi, quindi, fuori casa, per le 32 famiglie rimaste in attesa di poter capire cosa fare e con quali prospettive. Oggi una prospettiva c’è, ma il lavoro da fare è ancora lungo e non mancano le incognite.
In questi novanta giorni, infatti, il cantiere non si è mai praticamente fermato lavorando alacremente su fondamenta e parti strutturali di un edificio, che, ricordiamo, è stato costruito su un versante oggi attenzionato dalla pubblica amministrazione. I lavori hanno portato delle “buone notizie”: i movimenti della struttura si sono fermati e tutto sembra andare come previsto: “Oggi possiamo dire che entro la fine di novembre è ragionevole pensare al rientro degli abitanti – racconta a Genova24 Stefano Martorana, l’amministratore di condominio che da quel terribile 21 luglio non ha mai smesso di seguire, giorno per giorno, i cantieri – i lavori stanno procedendo secondo quanto previsto, e le risposte della struttura del palazzo stanno arrivando”.
Natale a casa propria, quindi, per i 65 sfollati: “Spero proprio di sì, tutto sembra stia andando nel verso giusto – racconta Martorana – e per questo devo ringraziare la ditta e gli operai che stanno lavorando sotto il palazzo, dedicando anima e corpo in un cantiere difficile quanto importante”. Un ringraziamento particolarmente sentito anche perché la burocrazia sta rendendo tutto più complicato: “Stiamo riscontrando difficoltà con la cessione del credito relativo all’attivazione del bonus – racconta Martonara – è un problema nazionale gestito forse non all’altezza delle aspettative e che sta mettendo in difficoltà tantissime imprese. Nonostante ciò la ditta sta continuando i lavori – lavori da oltre un milione di euro – con una grandissima coscienza civica, per questo li ringraziamo“.