Decisione

Torre Embriaci passa al Comune, sì del consiglio comunale ma resta l’incognita sui costi di ristrutturazione

L'edificio storico è stato donato all'amministrazione che si impegna ad aprirlo al pubblico entro il 2024

torre embriaci

Genova. Il consiglio comunale di Genova ha votato la delibera di giunta che stabilisce che la Torre degli Embriaci, edificio del centro storico che risale al XII secolo, entrerà nel patrimonio della civica amministrazione. Con la delibera, su proposta dell’assessore al patrimonio Francesco Maresca, si è approvata l’acquisizione gratuita dell’immobile, in piazza Embriaci 5. Il documento è stato votato con il sì della maggioranza e del consigliere Crucioli (Uniti per la Costituzione) ma con l’astensione del resto dell’opposizione.

Insieme alla delibera è stato approvato anche un emendamento proposto dal consigliere Pd Alberto Pandolfo che chiede l’impegno ad aprire la torre al pubblico già nel 2024, anno in cui a Genova si svolgerà un grande evento in stile Rolli Days ma a tema medievale. Non sono passati, invece, i documenti proposti dal capogruppo Dem Simone D’Angelo che hanno sottolineato alcune lacune, nella delibera, in merito ai costi dell’operazione.

“Oggi votiamo una delibera di acquisizione di un bene di altissimo pregio culturale ma senza avere la più pallida idea di quanto potrebbe costare come spese di manutenzione ordinarie o straordinarie, abbiamo stime che risalgono a 600 milioni di vecchie lire necessarie per la ristrutturazione dell’edificio – ha detto D’Angelo – si pone un problema anche di eventuale danno erariale quindi la nostra proposta era di stabilire a carico dei donanti gli interventi straordinari che dovessero prospettarsi”.

L’assessore Maresca, dichiarando la contrarietà della giunta, ha ricordato che la stipulazione del contratto di donazione è subordinata al preventivo inserimento degli interventi di manutenzione e restauro della torre nel programma triennale delle opere pubbliche, previo stanziamento delle necessarie poste di bilancio nei documenti previsionali e programmatici. E’ vero che ancora, però, non esistono cifre a riguardo. Anche il M5s, con Fabio Ceraudo, ha sottolineato come non siano arrivate molte risposte a quesiti tecnici.

La definitiva accettazione nel Patrimonio civico della Torre spetterà al consiglio comunale. La Torre degli Embiaci. A poca distanza della Chiesa di Santa Maria di Castello, la Torre si trova incastonata fra le abitazioni e lega il suo nome a Guglielmo “Testa di Maglio”, conquistatore di Gerusalemme e Cesarea nell’XI secolo durante la prima Crociata. Il palazzo a cui si appoggia la torre è stato prima proprietà della famiglia Cattaneo, poi dei Brignole Sale – di cui prese il nome – e infine dei Brignole, che gli diedero la fisionomia attuale.

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