Genova. Il Comune mette nel mirino la Torre Grimaldina e la Torre Embriaci, due monumenti medievali nel cuore del centro storico di Genova. “Vorremmo che ambedue fossero percorribili dai cittadini e dai turisti nel 2024“, ha annunciato il sindaco Marco Bucci a margine della presentazione della mostra Rubens a Genova a Palazzo Ducale, aggiungendo che l’amministrazione è “vicina all’acquisto” del quasi millenario edificio ubicato nell’antico Castrum della città vecchia.
La questione più complicata è quella che riguarda la Torre Embriaci, unica rimasta delle numerose strutture che svettavano sulla città medievale dopo l’editto del 1196 che decretò il taglio a 80 palmi (poco più di 20 metri) per tutte le torri. Attualmente è proprietà privata, e precisamente del condominio del civico 5 di piazza Embriaci, corrispondente all’attuale palazzo Brignole Sale, ceduto dai Cattaneo nel 1583 che lo ricevettero a loro volta dagli Embriaci nel 1514.
L’obiettivo di Bucci è realizzare (per la sola torre) il quarto passaggio di proprietà entro i prossimi due anni, questa volta a favore del Comune: “Faremo tutto il possibile perché possa diventare patrimonio della città – ha spiegato ancora il sindaco -. Stiamo dialogando coi proprietari del condominio”. Ad oggi solo pochissimi fortunati possono accedere alla torre e godere dello straordinario panorama sui tetti dei caruggi e sul porto antico.
La Torre Embriaci soffre però di gravi problemi strutturali che impongono un pesante (e presumibilmente costoso) intervento di restauro. Per questo i proprietari del palazzo, che fa parte del patrimonio dei Rolli, avevano dichiarato di essere disposti a cederla a condizione che venga aperta al pubblico. In passato una trattativa col Fai (Fondo per l’ambiente italiano) era naufragata a causa di una lite sorta tra condomini. Adesso, stando all’ottimismo dimostrato di Bucci, l’acquisizione sembra sul punto di sbloccarsi.
La Torre Grimaldina, invece, è già proprietà pubblica e fa parte del comprensorio di Palazzo Ducale. Risalente al XII secolo e probabilmente antecedente all’originario palazzo Fieschi, avrebbe bisogno anch’essa di un sostanzioso restauro. Il problema è trovare i finanziamenti necessari. “Il mio segno è vedere la gente che sale lassù in cima sotto la bandiera di Genova a guardare la città”, aveva detto l’anno scorso il presidente della fondazione Luca Bizzarri. Che pochi giorni fa ha annunciato di aver chiesto fondi del Pnrr “che speriamo di ottenere”.