Nuovi percorsi

Nuova ciclabile di corso Italia, Fiab: “Bene, ma che non rimanga una cattedrale nel deserto”

"Finalmente rimarginata la ferita creata dai poco lungimiranti amministratori comunali di fine anni ‘80"

inaugurazione pista ciclabile corso italia

Genova. “Oggi con l’inaugurazione della pista ciclabile di Corso Italia, viene finalmente rimarginata la ferita creata dai poco lungimiranti amministratori comunali di fine anni ‘80. Allora quando si era messo mano al vetusto lungomare si era pensato bene di accentuare la sua fruizione automobilistica rispetto ad un utilizzo per le persone” dice Fiab Genova in una nota diffusa.

“Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che il lungomare, l’unico della Liguria utilizzato come tangenziale, veniva ristrutturato con le aiuole più belle nella mezzeria anziché lato marciapiede. Aiuole che tutt’oggi possono essere ammirate solo da chi va in macchina. Per non parlare poi dei parcheggi posizionati su di un fondo di piastrelle che immancabilmente finivano per rompersi” prosegue ancora.

“FIAB già esisteva nel 1989 ed aveva chiesto a gran voce un progetto più rispettoso delle persone e della mobilità dolce ma rimase inascoltata. La ristrutturazione odierna è sicuramente una situazione di compromesso ma con i soldi a disposizione non si poteva fare di più e forse non sarebbe stato nemmeno giusto impegnare ulteriori fondi destinati alla mobilità ciclistica per ricostruire da zero il lungomare cosa che avrebbe consentito di spostare il verde dove deve stare e non in mezzo al traffico. E’ meglio che le ulteriori risorse che arriveranno siano spese anche in altre zone della città per costruire la rete ciclabile portante. Il famoso π rovesciato che ha come gambe le valli Polcevera e Bisagno unite dal tratto costiero Nervi-Voltri”

Infine Fiab Genova “Sappiamo che il water front di Levante avrà la sua ciclabile che andrà connessa con Corso Italia attraverso la ristrutturazione di Piazzale Kennedy ed il nuovo parco, sarà però necessario in via prioritaria collegare in sede protetta l’asse costiero con il centro città e la stazione Brignole altrimenti le nuove belle piste resteranno delle cattedrali nel deserto. Non ci vuole molto, basta ricavare due ciclabili monodirezionali in Viale Brigate Partigiane, protette da cordolo al posto delle attuali corsie riservate, poco rispettate dal traffico a motore, e qualche altro piccolo intervento per collegarsi con Piazza della Vittoria. A beneficio di quelli che dicono “sempre l’auto e ovunque” evidenziamo che il water front di Levante e la ristrutturazione di Piazzale Kennedy prevedono la costruzione di centinaia e centinaia di parcheggi in struttura. Quindi se qualche parcheggio in superficie tra la Foce e Brignole salterà per far posto alla ciclabile non sarà un dramma. Si libererà spazio per persone e bici ed allora sì che le famiglie genovesi ed i turisti provenienti dal centro e dalla stazione Brignole saranno invogliati ad andare al mare in bici in Corso Italia o anche semplicemente a gustare un gelato a Boccadasse”.

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