Controverso

Amiu cresce di 300 lavoratori e pensa al termovalorizzatore, la Cisl: “Basta con la politica del no”

Bucci: "Non sono talebano ma i signori del no sono inaccettabili. Scarpino? Valutiamo anche aree in basso Piemonte"

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Genova. Per Amiu si prevede una crescita a livello di personale di circa 300 unità: numeri che consentirebbero all’azienda di raggiungere e scavalcare quota 2mila occupati (attualmente i lavoratori sono 1.800). Non solo: prevista anche una espansione a livello di impianti, dell’organizzazione del lavoro, di ammodernamento del parco mezzi. È quanto emerso questa mattina dal convegno organizzato dalla Fit Cisl Liguria presso l’auditorium Montale del teatro Carlo Felice di Genova intitolato Amiu, oggi e domani – ambiente, sviluppo, lavoro.

E a proposito di impianti, si torna a parlare dell’ipotesi di un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti in Liguria, come auspicato dallo stesso presidente Giovanni Toti. “In questa regione e in questa città siamo abituati ai comitati del no, ai partiti del no, alla politica del no: come Cisl noi rivendichiamo che ci siano gli impianti per rendere un servizio alla cittadinanza”, prende posizione Raffaele Lupia, segretario generale aggiunto della Fit Cisl Liguria.

Una delle soluzioni è il termovalorizzatore, noi non ne escludiamo nessuna – precisa il sindacalista -. La responsabilità politica è di chi amministra la città e la lasciamo a loro. Chiaramente rivendichiamo l’integrità del ciclo dei rifiuti, dallo spazzamento allo smaltimento finale. Noi non mettiamo nessun tipo di veto, il nostro segretario confederale Sbarra non pone veti. Chiaramente sempre nel rispetto della sostenibilità economica e ambientale: abbiamo visto che in diverse realtà europee i termovalorizzatori sono addirittura nei centri delle città”.

Nessun veto nemmeno dal sindaco Marco Bucci, intervenuto a margine del convegno sulla stessa linea della Cisl: “Meno male che c’è qualcuno che cambia idea, a Roma anche il Pd ha detto sì al termovalorizzatore. Io non sono per questo o quell’impianto, dico solo che ogni impianto va valutato per i suoi aspetti positivi e negativi. Non sono talebano e i signori del no non sono accettabili, non possiamo lavorare con loro“. Ma un impianto simile potrebbe sorgere a Scarpino? “Siamo aperti a tutte le valutazioni – prosegue il sindaco -. Ci sono anche aree in basso Piemonte che sono state ipotizzate per questi impianti. Non siamo ancora in condizioni di prendere decisioni”.

Intanto, secondo la Cisl, la nuova legge regionale sul ciclo dei rifiuti, che dovrà essere approvata il prossimo autunno, insieme agli investimenti legati ai fondi del Pnrr (circa 90 milioni di euro dedicati al settore dell’igiene ambientale), produrrà crescita e sviluppo per l’azienda nel prossimo futuro: “L’espansione territoriale di Amiu nel genovesato porterà ad un incremento occupazionale grazie all’assorbimento in azienda di personale proveniente da cooperative e soggetti diversi presenti oggi sul territorio. Ai lavoratori che subentreranno verrà garantita stabilità occupazionale, applicazione contrattuale (recentemente è stato rinnovato il contratto di settore dei servizi ambientali per il triennio 2022/2024), standard di sicurezza sul lavoro”.

Non solo: “Una gestione unica degli acquisti, per quanto riguarda ad esempio mezzi, divise da lavoro eccetera, determinerà un risparmio per l’azienda che potrà tradursi anche un alleggerimento della Tari, a beneficio di tutti i cittadini – commenta Umberto Zane, coordinatore Igiene e ambiente della Fit Cisl Liguria -. Noi siamo per l’integrità del ciclo dei rifiuti attraverso un unico soggetto che si occupi di ogni lavorazione, dallo spazzamento alla raccolta, allo smaltimento finale, garantendo a ognuno il medesimo contratto di lavoro”.

Con gli investimenti legati al Pnrr saranno realizzati nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, ammodernamento e potenziamento di quelli esistenti tra cui Dufour, fondamentale per il trattamento dell’umido, e quello del multimateriale di Sardorella. Prevista la creazione di nuove isole ecologiche in città, tra cui del Lagaccio, per aumentare la differenziata, la rivisitazione delle unità territoriali già presenti e l’ammodernamento del parco mezzi con l’integrazione di mezzi elettrici per un minore impatto inquinante (30 nuovi furgoncini verranno destinati al centro città, in particolare al centro storico).

“Amiu ha saputo superare periodi di crisi importanti, come la chiusura della discarica di Scarpino nel 2014. Vale la pena ricordare il passato, gli anni di tensione in cui si parlava di privatizzazione dell’azienda, prospettiva contro cui la Fit e la Cisl della Liguria, praticamente uniche voci fuori dal coro, si opposero -conclude Lupia -. Chiediamo con determinazione che l’azienda abbia un futuro con investimenti strutturali, un piano industriale certo che possa evolversi ulteriormente ed essere supportata nell’impiantistica, altrimenti farebbe poca strada”.

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