Genova. Il tempo sarà la chiave fondamentale per affrontare l’ultima sfida del Covid, la variante chiamata Omicron. Il tempo che, almeno così sembra, ha fatto sì che ancora non si sia diffusa in maniera massiccia in Europa, essendosi sviluppata in gran parte nella parte meridionale del continente africano. Sequenziamento e tracciamento sono le attività che in queste ore si accingono a rimettersi in moto e a essere potenziate, anche nei laboratori e degli ospedali della Liguria, pronti a individuare eventuali anomalie tra i pazienti positivi al coronavirus, puntando su coloro che tornino da viaggi all’estero o su cluster particolarmente numerosi.
Tutto da capire quale sarà il comportamento della mutazione del virus che sembra essere più contagiosa delle altre ma non portare effetti più gravi. Quello che non si sa è come reagisce di fronte al vaccino. Ad ogni modo un’ulteriore ondata di casi rispetto agli oltre 400 al giorno in Liguria dell’ultima settimana potrebbe essere difficilmente assorbita dalle strutture: anche in Liguria gli ospedali sfiorano ormai il livello di guardia sul fronte delle terapie intensive (siamo a 20 posti letto occupati, su 220 totali) e Alisa sta spingendo al massimo per potenziare la campagna vaccinale.
Perché, dicevamo, è una battaglia contro il tempo. Oggi ci sarà un G7 straordinario dei ministri della Salute dell’Unione Europea e non solo: Italia, Francia, Germania, Canada, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito. L’Italia è stata la prima fra le nazioni dell’Unione Europea a fermare i voli dal Sudafrica di fronte alla minaccia di Omicron ed è probabile che altri seguano l’esempio.
Tuttavia la questione non è solo quella di “isolare” i Paesi di provenienza di Omicron, anzi. Il ministro Roberto Speranza è intenzionato a portare sul tavolo della discussione la necessità di potenziare il piano Co-Vax, il programma di aiuti per portare i vaccini nei paesi poveri. Un programma che ha come obiettivo il 40% di vaccinati nel mondo entro il 2021 e del 70% entro i primi sei mesi del 2022 ma che si scontra con una realtà ben diversa: in Africa, per esempio, solo 15 Paesi su 54 hanno raggiunto il 10% di popolazione vaccinata.
Tornando in Liguria, l’effetto super green pass sommato all’effetto Omicron stanno convincendo alcuni irriducibili del vaccino a immunizzarsi. Nell’ultima settimana sono state quasi 6400 le prime dosi, una cifra quasi raddoppiata rispetto a quella precedente.
Intanto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si dice “moderatamente ottimista – afferma in un’intervista radio questa mattina – mi sembra che la variante, sia pure preoccupante come tutte le varianti, alla fine risponda al vaccino e questo ci rende tutti un po’ più sicuri”.
E ancora: “Dopo le misure del governo in Liguria sono addirittura raddoppiate prime dosi, segno che c’è un ravvedimento operoso, così come le terze dosi stanno andando bene. Non c’è dubbio che il virus sia tornato circolare potente ma non c’è dubbio anche che nei nostri ospedali c’è più o meno il 10% dei ricoverati di quando il Paese era chiuso. Con un po’ di prudenza potremo vivere un Natale sereno e in complesso possiamo guardare al futuro con ottimismo se non ci saranno cambiamenti sostanziali del quadro”, conclude.