Genova. Dopo il caos della scora notte, quando la Valle Stura è stata letteralmente invasa dai tir che, non potendo proseguire sulla A26, si sono riversati sulla viabilità ordinaria per raggiungere Genova attraverso la statale del Turchino sulla carta vietata ai mezzi pesanti, cittadini e istituzioni locali si rivolgono al prefetto per chiedere provvedimenti immediati.
“Ci chiediamo come sia possibile che nessuno sia intervenuto – scrivono i residenti riuniti nel gruppo Viabilità Valle Stura e Orba in una lunga lettera al prefetto Renato Franceschelli – soprattutto quando era evidente il pericolo per l’incolumità pubblica e dopo le numerose avvisaglie che si sono verificate in tempi anche recenti con mezzi pesanti incolonnati a percorrere il passo del Turchino dove vige un divieto di transito per gli stessi”.
Ma non solo: “Coscienti della necessità di lavori autostradali e tralasciando la responsabilità di tutto quello che sta avvenendo sulla nostra tratta chiediamo che ci sia da parte delle autorità competenti la doverosa attenzione alla salute e alla qualità della vita dei cittadini della Valle Stura. In ultimo vorremmo ricordare a chi sostiene che “intanto c’è la possibilità di passare per il Turchino” che se ieri un mezzo di soccorso avesse dovuto raggiungere Genova sarebbe stato veramente difficoltoso e con tempi lunghissimi. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: non siamo cittadini di serie b. Paghiamo le tasse, abbiamo gli stessi doveri e dovremmo avere gli stessi diritti di chi vive in centri più popolati dei nostri”.
A dar man forte anche l’Unione dei Comuni delle Valli Stura e Orba che si unisce all’appello chiedendo un incontro immediato con il prefetto “per sottoporre anche alla Sua attenzione la gravissima, insostenibile situazione infrastrutturale in cui versano le nostre Vallate che hanno visto nuovamente una serata e nottata tremende con gravi rischi anche per l’incolumità della Popolazione, oltre ai pesanti disagi per la viabilità”.
Nel frattempo emerge qualche dettaglio di quanto successo nella serata di ieri: dopo la chiusura della tratta alle 22 dal bivio Predosa Bettole, alcun decine di mezzi pesanti avrebbero aggirato il blocco uscendo dalla A26 in zona Alessandria per poi rientrare ad Ovada, dove la tratta fino a Masone è rimasta aperta fino alle 23,30 per permettere il rientro a casa dei pendolari, come da accordi tra gestore e amministrazioni locali, vista la chiusura della statale in località Gnocchetto. In questo modo sono arrivati fino al casello di Masone, dal quale hanno proseguito sulla statale del Turchino, con tutte le conseguenze note. Un escamotage che ha trasformato la viabilità ordinaria in un inferno, con i mezzi pesanti in mezzo alle case e negli stretti tornanti della strada di valico.