Genova. Notte di paura e delirio sulla statale del Turchino, presa d’assalto dai mezzi pesanti che per aggirare la chiusura della A26 hanno svalicato passando sulla tortuosa strada, tenendo in ostaggio viabilità e automobilisti.
“Siamo a casa ed è un miracolo“. Questo è uno dei tanti commenti scritti dai residenti della vallata, che si sono sfogati inondando i social nelle scorse ore con foto e post pieni di sconforto, per testimoniare l’ennesima situazione a rischio legata alla viabilità in entrata ed uscita della Valle Stura, che ancora paga quotidianamente tutti i disagi portati dai cantieri di manutenzione straordinaria delle infrastrutture autostradali. Ma non solo.
Ieri notte, infatti, l’A26 tra Masone e l’allacciamento con l’A10 era chiusa al traffico per consentire i lavori di manutenzione alle gallerie, una chiusura prevista e che prosegue, in orario notturno da lunedì (fino al fine settimana). In contemporanea la solita frana del Gnocchetto bloccava la viabilità verso nord. Il risultato? Decine di tir diretti a Genova, obbligati ad uscire a Masone si sono sono riversati sulla statale del Turchino, intasandola, costringendo decine di autovetture ad aspettare le tante manovre necessarie per superare gli stretti tornanti della strada appenninica. Insomma, un inferno.
La rabbia dei residenti della Valle Stura è palpabile: sulla SS456 il traffico dei mezzi superiori alle 7,5 tonnellate è vietato; un divieto che ieri notte, evidentemente, nessuno ha fatto rispettare. Ma non solo: i mezzi pesanti, per raggiungere Genova, sarebbero dovuti essere deviati sull’allacciamento con l’A7, ma evidentemente così non è stato.
Un nuovo episodio, quindi, di una terribile via crucis che la Valle Stura vive oramai da anni. “Ancora una volta è andata bene – aggiungono – Cosa sarebbe successo se su quella strada, su quelle curve, fosse dovuta passare una ambulanza in emergenza?”. Una domanda a cui speriamo di non dovere dare mai una risposta.