Calcio a 5

CDM Futsal, Yuri Pozzo: “Il portiere deve essere sempre concentrato al 100%”

Intervista al giocatore numero 1 della formazione biancoblù

Yuri Pozzo

Campo Ligure. Uno dei punti fermi della rosa della CDM Futsal, anche per la stagione 2020/2021, sarà Yuri Pozzo. Classe 1992, maglia numero 1, il suo ruolo è portiere.

Ciao Yuri e grazie per la tua disponibilità. Come da copione la prima domanda riguarda i tuoi inizi: come sei arrivato al calcio a 5? Dal calcio a 11 o da altre esperienze? Sempre giocato in porta?
“In effetti ho iniziato a giocare a undici da bambino, come successo a molti e sin da subito in porta. Ho fatto quasi tutto il settore giovanile al Genoa e un po’ di esperienza tra Eccellenza e Promozione. Poi, all’improvviso, fui convocato quasi a sorpresa da Paolo Baffetti per giocare il torneo delle regioni di calcio a 5. Da lì il passo per dedicarmi al futsal fu breve: seguii il mister nell’Under 21 del San Vincenzo…”.

In cosa è diverso il ruolo del portiere nel calcio a 5, rispetto a quello a undici?
“Il portiere è un ruolo ancora più importante nel calcio a 5 dove viene molto più coinvolto del calcio a undici, di conseguenza le responsabilità crescono così come le possibilità di commettere errori che possono poi penalizzare in modo importante la squadra. Sono quaranta minuti effettivi dove devi essere sempre concentrato al 100% perché in un secondo può succedere di tutto”.

Un ricordo a cui sei particolarmente legato?
“I bei ricordi sono tanti, uno sicuramente la prima vittoria in Serie A, l’anno scorso, contro il Lido di Ostia: loro negli ultimi tre/quattro minuti di partita crearono molto e usufruirono anche di una superiorità numerica, ma non riuscirono a segnare”.

Come vivi questa sospensione di fatto infinita dell’ultimo campionato, di cui non si conosce ancora la fine ufficiale?
“Come tutti sto aspettando di capire quale sarà il nostro destino. L’unica cosa che posso dire è che mi dispiace non aver potuto terminare la stagione, penso che avevamo tutto per poterci salvare sul campo, avevamo aggiustato diverse cose e in più ci aspettavano diversi scontri diretti dove ci saremmo giocati tutto fino all’ultimo”.

Come hai vissuto dal punto di vista atletico il lockdown? E ora hai ripreso l’attività?
“Durante il lockdown ho cercato di allenarmi come potevo a casa, ma soprattutto ho cercato di lavorare tanto sul braccio infortunato”.

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