Genova. Avevano grimaldelli più rudimentali, con i quali riuscivano a forzare porte ad altissima blindatura, ma anche strumenti particolarmente sofisticati per quando era più difficile riuscire nel furto ma la vera forza era la capacità di rendersi invisibili tanto da riuscire a realizzare “furti a rate” tornando più volte nello stesso appartamento per finire il lavoro. Era questa la peculiarità della banda georgiana di topi d’appartamento che da tempo svaligiava abitazioni fra Toscana e Liguria.
In manette tre uomini, due georgiani e un presunto lituano, il documento potrebbe essere falso, intercettati e arrestati stanotte mentre tentavano un furto nel ponente di Genova dagli investigatori del nucleo radiomobile dei carabinieri di Genova che da mesi avevano avviato indagini sulla banda. “La loro peculiarità era proprio quello di non lasciare tracce – Spiega Carmelo Rustico, Comandante della sezione reati contro il patrimonio del nucleo investigativo dei Carabinieri di Genova – grazie alle loro capacità erano infatti in grado di superare portoni condominiali e porte blindate anche molto sofisticate.
Tra gli strumenti utilizzati per i furti c’erano oggetto molto sofisticati ma anche grimaldelli abbastanza rudimentali come quella che è stata usata nell’ultimo furto e che ha permesso, comunque di forzare un portoncino blindato molto complesso. “Ma la loro particolarità era quale di fare continui sopralluoghi – prosegue Rustico – e per questo usavano fascette di plastica trasparente che, una volta messe nel i battenti delle porte permettevano di capire se in quell’appartamento c’era un’assenza prolungata”.
Grazie a questi sopralluoghi era così possibile agire anche su più giornate come sarebbe accaduto in alcuni episodi. Un volta tentata la forzatura se questa non riusciva i topi di appartamento tornavano nella loro abitazione per elaborare un nuovo grimaldello con il quale riprovare il furto e, addirittura una volta sono rientrati in azione per forzare una cassaforte nonostante fossero già penetrati nell’appartamento. Tra le particolarità della banda anche il tipo di merce da rubare. “La refurtiva predominante era composta da oggetti d’oro, preziosi – conclude Rustico – e comunque merce immediatamente ricettabile”.