Cronaca

Minimarket chiusi alle 21 e divieto di pubblicità alla vendita di alcol: il ‘regolamento’ pronto per sbarcare a Tursi

Movida vicoli

Genova. C’è molta attesa tra i commercianti e i comitati del centro storico e di Sampierdarena per il regolamento comunale sul commercio di bevande alcoliche che, sulla scia di quanto fatto lo scorso anno con quello sul gioco d’azzardo, mira a contenere un fenomeno che sembra sempre più senza freni. Il dilagare dei minimarket che vendono alcolici e superalcolici senza regole è comune ai due quartieri (anche se non solo a loro) i cui rappresentati sono stati auditi questo pomeriggio in commissione a Tursi dove si sono affrontati diversi temi legati alla sicurezza.

Un tema, quello dell’abusivismo commerciale, che va molto oltre all’annoso nodo del mercatino di via Turati (che sembra oggi essere in via di soluzione), ed è uno di quelli maggiormente sentiti. “Le forme più evidenti di abusivismo commerciale – dice Marina Perotto dell’Ascom-Fepag del centro storico – è quello degli alcolici venduti nei minimarket, che danneggia in modo rilevante gli operatori commerciali del settore” E nella zona della movida intorno a piazza delle Erbe ai minimarket si aggiunge il problema dei ‘maxi sconti’ degli alcolici, con offerte 3×2 i cui destinatari sono spesso anche minorenni.

Anche a Sampierdarena la situazione non cambia: “Il discorso alcolici tocca in maniera trasversale tocca tutta Genova – aggiunge Enzo Robino dell’Ascom di Sampierdarena – con pseudo bar spacciati per market che vogliono sfuggire dalle maglie della legalità”. E il controllo non serve se è un controllo a spot”.

“I controlli li facciamo – replica l’assessore alla legalità Elena Fiorini – la questura ha fatto ben 18 chiusure in base al Tulps e gli uffici del commercio del Comune siamo già intervenuti negli ultimi mesi con una serie di revoche di autorizzazioni, e molte sono in corso soprattutto per ciò che riguarda i finti circoli culturali”. La soluzione dovrebbe però arrivare in aula rossa entro un paio di mesi: “E’ stato un percorso lungo e difficile – dice Fiorini – perché la normativa nazionale impedisce che il Comune regoli orari e quantità di negozi, ma come amministrazione, come abbiamo fatto per il gioco d’azzardo, vogliamo creare delle regole. Siamo pronti a calendarizzare il regolamento in consiglio e vorremmo arrivare all’approvazione del provvedimento a breve. E’ una battaglia che deve unire maggioranza, opposizione, cittadini e politica”.

Se i dettagli del provvedimento sono ancora pochi tra gli obiettivi c’è quello di vietare qualsiasi forma di pubblicità per la vendita degli alcolici oltre a obbligare i minimarket a chiudere alle 21. Per aggirare possibili ricorsi, sulla scia di quanto è avvenuto con il regolamento per l’azzardo, il ‘regolamento’ sarà composto da un testo generale più alcune ordinanze applicative del sindaco che determineranno gli orari di chiusura nei diversi quartieri.

Oltre che di alcol tra i problemi sollevati ci sono stati, per il centro storico quello dello spaccio, soprattutto nella zona di canneto il Curto in centro storico e quello della prostituzione nella zona della Maddalena su cui il presidente del municipio Centro Est Simone Leoncini ha rivolto una sorta di appello alle forze dell’ordine: “E’ assurdo che si possa tollerare che a due passi dai Rolli ci sia una situazione del genere, ma per alcuni confinare il problema a una certa area del centro storico è sufficiente. Serve un cambio di mentalità e un visione nuova di questa città non solo da parte del Comune da dello Stato”.

Su Sampierdarena il grido dall’allarme dei commercianti riguarda invece soprattutto la zona tra via Sampierdarena e via Cantore, con una desertificazione commerciale sempre più grave. E Stefano Curti del Civ di via Cantore si fa portavoce di un timore già molto diffuso nel quartiere: “Temiano che l’apertura della strada a mare Guido Rossa [che sarà inaugurata sabato ndr] diventerà motivo di ghettizzazione della delegazione perché il traffico sarà in buona parte deviato all’esterno del nostro quartiere. Chiediamo un controllo maggiore del territorio per evitare che la zona diventi definitivamente una terra di nessuno”.

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