Car pooling, è genovese il “conducente” più votato su Blablacar: “I vantaggi? Risparmio, nuove amicizie e fiducia nel prossimo”

blablacar

Genova. Meno di venticinque euro per un passaggio da Genova a Roma, otto per Milano o Torino, quindici per Padova. Sono alcuni dei prezzi offerti dagli iscritti a Blablacar, il popolare sito di ride sharing che consente di condividere le spese di viaggio tra il conducente dell’auto e i passeggeri.

Sei milioni di utenti suddivisi tra i principali Paesi europei ma il “blablacarista” più votato è un genovese. Si chiama Matteo Marin, ha 35 anni e per lavoro si sposta ogni giorno da Genova a Milano, dove l’azienda per cui lavora ha trasferito la sua sede: “Non solo. Per lavoro sono molto spesso in trasferta in tutt’Italia e anche all’estero – racconta Matteo – così un anno e mezzo dall’iscrizione a blablacar ho potuto offrire oltre 500 passaggi”.

Un amore a prima vista quello tra Matteo e Blablacar, ma che in fondo viene da lontano: “Ho scoperto il car pooling grazie a mio fratello che vive all’estero, perché ovviamente in Italia tutto ciò che è apparentemente sensato arriva sempre per ultimo – scherza – ma fin da bambino guardando il traffico congestionato di auto a Genova con le macchine completamente vuote – mi dicevo: perché non la gente non si mette d’accordo a viaggia insieme? Ci abbiamo messo un sacco ma ora finalmente è possibile”.

Il funzionamento di Blablacar è semplice. Dopo l’iscrizione al sito ogni “ blalacarista” può proporre uno o più viaggi che possono essere sia spostamenti una tantum oppure tratte “da pendolare”. Per ogni tratta il sistema suggerisce il prezzo facendo un calcolo tra benzina e autostrada e dividendo questa cifra per tre. “Ogni utente poi – spiega Matteo – poi muoversi di qualche euro intorno a quella cifra, alzando o abbassando il prezzo, e il sito segnala ai potenziali passeggeri che quel prezzo è ottimo colorandolo di verde, così così segnandolo in giallo o troppo esoso con un bel rosso”. Non solo: “Visto che la cifra è divisa per tre, se si trova il quarto passeggero il conducente viaggia gratis”.

Non solo, passeggeri e conducenti possono scegliere se viaggiare con un fumatore, con qualcuno che accetta animali o preferire un compagno di viaggio silenzioso (“bla”), abbastanza socievole (“blabla”) o chiacchierone (“blablabla”): tutto è trasparente e accessibile dal profilo così come il tipo di auto utilizzata per il viaggio e l’anno di immatricolazione.

I risparmi sono notevoli se paragonati ai costi di treni e aereo, ma per molti blablacar è anche qualcos’altro: “C’è aspetto economico e anche quello ecologico, ma per me – dice Matteo – la cosa che nel tempo è diventata più straordinaria è il fattore umano. Ogni settimana conosco almeno venti persone diverse e con alcune siamo diventati amici”. Perché il viaggio è una grandissima occasione per raccontare e condividere storie ed esperienze: “Italiani, stranieri, giovani, anziani, sulla mia auto è salito chiunque e da ogni viaggio sono tornato umanamente arricchito”.

Che Matteo sia un entusiasta del ride sharing lo si capisce anche dal numero di “feedback” ricevuti: 350 commenti assolutamente positivi che lo hanno fatto diventare il “blablacarista” più votato del 2013. “E’ anche un modo per tornare a fidarsi delle persone in un mondo in cui la fiducia negli altri è diventata merce rara. Qualche tempo fa, per esempio, ho dato un passaggio da Arezzo a Benevento a una ragazza che tornava dalle ferie. Mi ha subito detto che non aveva un euro, ma mi ha assicurato che mi avrebbe pagato non appena arrivata a casa, addirittura a un certo punto per accordarci mi ha chiamato addebitandomi la telefonata. Bene, non appena è tornata dalla madre mi ha fatto avere il bonifico. Ecco io per quei 20 euro di viaggio non sarei diventato ne più ricco né più povero, ma è bello potersi fidare ancora del prossimo”.

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