Cardiologia riabilitativa della Colletta, Rossi: “Soddisfatto del nuovo indirizzo riorganizzativo”

matteo rossi

Arenzano. “La Cardiologia Riabilitativa della Colletta, dopo aver vissuto un momento di incertezza e confusione tra il personale e i degenti, oggi può ritenersi soddisfatta del nuovo indirizzo riorganizzativo messo in atto”.

Ad affermarlo Matteo Rossi, capogruppo regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, che lo scorso 25 novembre 2011 aveva presentato un’interrogazione all’assessore alla Salute Claudio Montaldo, iniziato una battaglia a difesa della Cardiologia Riabilitativa della Colletta scongiurando che potesse essere ridimensionata in un futuro piano di ottimizzazione.

In Liguria ci sono 3 strutture di riabilitazione cardiologica (dopo che la riabilitazione pubblica presso l’ospedale di Rapallo che aveva 20 posti letto è stata convertita recentemente in posti per acuti) e sono, oltreché quella della Colletta, la riabilitazione pubblica presso l’Ospedale di Sarzana con 7 posti letto e l’ISC di Camogli con 20 posti letto in convenzione in quanto struttura privata accreditata.

La Cardiologia Riabilitativa della Colletta, riferimento scientifico e culturale a livello nazionale, è la più grande della Liguria con 28 posti let

“Il rischio era che, siccome il tasso di occupazione dei posti letto si aggirava intorno all’86-88%, si decidesse di tagliare 4 posti letto, a tutto vantaggio dell’unica struttura privata accreditata, invece di mettere in campo politiche atte a portare il tasso di occupazione al 100%”e prosegue – spiega Rossi – oggi invece si salvaguardano i posti letto prevedendo, come avevo a suo tempo richiesto, che la struttura Riabilitativa diventi il primo e naturale punto di riferimento dei trasferimenti dal San Martino e, solo in caso di indisponibilità della stessa, si proceda al trasferimento presso la struttura convenzionata di Camogli. In questo modo si potrà raggiungere il 100% del tasso di occupazione valorizzando il fiore all’occhiello del ASL 3 e riducendo i costi per il Sistema sanitario regionale”.

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