All'attacco

Toti arrestato, M5s: “Si dimetta tutta la giunta”. Pd: “Elezioni subito”. Sansa: “Io l’avevo detto”

Le reazioni dell'opposizione. Linea Condivisa: "Niente sciacallaggio, ora costruiamo l'alternativa al centrodestra". Verdi-Sinistra: "Elezioni anticipate"

Generico maggio 2024

Genova. “In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni della giunta regionale ligure”. Lo scrivono in una nota il capogruppo regionale Fabio Tosi e il collega Paolo Ugolini.

“In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili – proseguono -. L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate sponsorizzazioni e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”.

A loro si aggiungono i parlamentari Roberto Traversi e Luca Pirondini: “L’inchiesta è appena uscita, ma i fatti contestati sono precisi e le accuse gravissime: è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo. Di certo sappiamo che le indagini di Genova confermano quanto stiamo dicendo da tempo e su cui politici e molti media fanno finta di nulla: c’è un problema di questione morale, di corruzione, di contaminazione fra politica e affari. Non possiamo più fare finta di niente. Quanto sta accadendo oggi in Liguria è una ferita grandissima alla democrazia. Con il presidente Giuseppe Conte ci rivolgiamo ai cittadini: iniziamo ad andare a votare in massa. Solo così riusciremo a contenere questo malaffare”.

“Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni”. Lo chiede in una nota il Pd ligure e genovese.

In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali – proseguono i dem -. Certe politiche clientelari hanno minato un’economia basilare per la Liguria. Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia. La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa. La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione”.

“Apprendiamo dal comunicato della Procura della Repubblica dell’applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini e altri imprenditori e personalità del panorama genovese e ligure con l’accusa di corruzione, accuse gravi e preoccupanti. Lasciamo fare alla magistratura penale il proprio lavoro. Ogni operazione di sciacallaggio politico ci appare inopportuna. Sicuramente la Procura di Genova saprà fare luce sulle questioni divenute di dominio pubblico stamattina e oggetto di un articolato comunicato stampa emesso dalla Procura stessa”, dichiarano il consigliere regionale Gianni Pastorino e il consigliere comunale Filippo Bruzzone di Linea Condivisa insieme alla presidente dell’associazione Rossella D’Acqui.

“A livello politico si chiude sicuramente un ciclo che ha portato la Liguria tra le ultime regioni per quanto riguarda i servizi sanitari, per quanto riguarda i trasporti, la vivibilità stessa e la tutela del territorio. Come gruppi di opposizione continueremo a contrastare le politiche perpetrate dal centrodestra in questi anni di malgoverno. Un malgoverno che ha lasciato il vuoto sociale, economico e di tutele che è davanti a tutte e tutti noi. Ma oggi si cambia pagina e la critica dura e costruttiva e le proposte che abbiamo elaborato in questi anni di scontro politico con il centrodestra devono diventare la ricetta alternativa per costruire un’alleanza seria di governo che mandi via il centrodestra in Regione, in Comune a Genova e in tutti i Comuni dove si voterà già dall’8 e 9 giugno”, proseguono gli esponenti di Linea Condivisa.

“Io ve lo avevo detto. In perfetta solitudine. Da anni – scrive su Facebook il consigliere regionale Ferruccio Sansa, candidato presidente del centrosinistra e M5s nel 2020 -. Non si è mai contenti quando una persona viene arrestata, ma è successo proprio quello che dicevo dal 2020: è scoppiata la bomba dei finanziamenti a Toti. Al centrodestra. È scoppiato un sistema di potere. Oggi riguardavo i miei interventi in Consiglio del 2021. I post. Decine di post. C’era un totale corto circuito tra denaro e potere. Al di là dei risvolti penali. C’era già una colossale questione di opportunità. Un enorme conflitto di interessi. Sponsorizzazioni, concessioni, autorizzazioni pubbliche, rapporti con la stampa. C’era il ruolo del presidente del Porto, Paolo Emilio Signorini. C’era quel vecchio volpone di Aldo Spinelli che da sempre flirta con il potere di sinistra e di destra. C’erano sponsor ingombranti come Esselunga. Era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno parlava. Io lo dicevo. In solitudine”.
Anche l’Alleanza Rosso-Verde chiede elezioni anticipate: la notizia “coglie indubbiamente di sorpresa per la dimensione e la gravità delle ipotesi di reato che emergono dalle notizie di stampa. Quello che non sorprende è la rete di relazioni da cui sarebbero emersi i fenomeni di corruzione contestati al presidente Toti, episodi che da tempo sono stati ampiamente discussi nel dibattito politico senza che il centrodestra ligure ne volesse cogliere alcun elemento di criticità. L’azione politica di Toti che inevitabilmente incideva sull’attività imprenditoriale di alcuni gruppi operanti nel territorio della Liguria, molto spesso si è sottolineato che trovava una corrispondenza politicamente inaccettabile con copiosi finanziamenti elargiti dalle imprese a favore della fondazione che finanzia l’attività politica del presidente della regione e del suo partito personale. Quanto questo corrisponda a reati spetterà alla magistratura provarlo e giudicarlo, ma che questo sistema fosse politicamente malato ed inaccettabile era evidente e il fatto che la maggioranza politica che sostiene Toti non abbia ritenuto giudicarlo tale rappresenta una responsabilità che deve essere riconosciuta al di là dell’esito finale delle indagini degli inquirenti”.
“Siamo di fronte ad un vero e proprio errore di sistema che sta facendo ripiombare la nostra regione nell’incubo del passato già vissuto quarant’anni fa per le vicende giudiziarie di Teardo – proseguono i rossoverdi -. Tutto ciò ha sempre origine da una incapacità di mantenere una distanza di sicurezza tra il sistema politico che dovrebbe essere orientato al principio della supremazia dell’interesse collettivo rispetto a quello del sistema imprenditoriale amico. Quando questo confine viene considerato un intralcio e la politica assume come primo obiettivo il mantenimento del proprio consenso anche utilizzando il potere finanziario che certe relazioni possono garantire, si continuerà a passare da uno scandalo ad un altro affidando inevitabilmente e tardivamente alla magistratura un ruolo di regolatore di un sistema di potere politico malato e incapace di autoregolarsi. È per questo che riteniamo sia necessario in Liguria, una regione fragile, governata male a partire dalla sanità, azzerare l’attuale sistema arrivando, nei tempi di legge, a elezioni anticipate”.
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