Genova. “In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni della giunta regionale ligure”. Lo scrivono in una nota il capogruppo regionale Fabio Tosi e il collega Paolo Ugolini.
“In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili – proseguono -. L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate sponsorizzazioni e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”.
A loro si aggiungono i parlamentari Roberto Traversi e Luca Pirondini: “L’inchiesta è appena uscita, ma i fatti contestati sono precisi e le accuse gravissime: è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo. Di certo sappiamo che le indagini di Genova confermano quanto stiamo dicendo da tempo e su cui politici e molti media fanno finta di nulla: c’è un problema di questione morale, di corruzione, di contaminazione fra politica e affari. Non possiamo più fare finta di niente. Quanto sta accadendo oggi in Liguria è una ferita grandissima alla democrazia. Con il presidente Giuseppe Conte ci rivolgiamo ai cittadini: iniziamo ad andare a votare in massa. Solo così riusciremo a contenere questo malaffare”.
“Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni”. Lo chiede in una nota il Pd ligure e genovese.
In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali – proseguono i dem -. Certe politiche clientelari hanno minato un’economia basilare per la Liguria. Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia. La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa. La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione”.
“Apprendiamo dal comunicato della Procura della Repubblica dell’applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini e altri imprenditori e personalità del panorama genovese e ligure con l’accusa di corruzione, accuse gravi e preoccupanti. Lasciamo fare alla magistratura penale il proprio lavoro. Ogni operazione di sciacallaggio politico ci appare inopportuna. Sicuramente la Procura di Genova saprà fare luce sulle questioni divenute di dominio pubblico stamattina e oggetto di un articolato comunicato stampa emesso dalla Procura stessa”, dichiarano il consigliere regionale Gianni Pastorino e il consigliere comunale Filippo Bruzzone di Linea Condivisa insieme alla presidente dell’associazione Rossella D’Acqui.
“A livello politico si chiude sicuramente un ciclo che ha portato la Liguria tra le ultime regioni per quanto riguarda i servizi sanitari, per quanto riguarda i trasporti, la vivibilità stessa e la tutela del territorio. Come gruppi di opposizione continueremo a contrastare le politiche perpetrate dal centrodestra in questi anni di malgoverno. Un malgoverno che ha lasciato il vuoto sociale, economico e di tutele che è davanti a tutte e tutti noi. Ma oggi si cambia pagina e la critica dura e costruttiva e le proposte che abbiamo elaborato in questi anni di scontro politico con il centrodestra devono diventare la ricetta alternativa per costruire un’alleanza seria di governo che mandi via il centrodestra in Regione, in Comune a Genova e in tutti i Comuni dove si voterà già dall’8 e 9 giugno”, proseguono gli esponenti di Linea Condivisa.
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