Classifiche

Transizione cashless, la Liguria è la peggiore del Nord e anche Genova perde terreno

I risultati dello studio di The European House - Ambrosetti: la nostra regione si piazza al 15esimo posto, Genova al quinto superata da Cagliari

pos pagamenti elettronici

Genova. La Liguria è l’unica regione del Nord Italia fuori dalla top 10 della transizione cashless stilata da The European House – Ambrosetti per approfondire il divario territoriale nella rivoluzione dei pagamenti elettronici. La nostra regione ha perso quattro posizioni rispetto all’anno scorso. In compenso l’area metropolitana di Genova si colloca al quinto posto tra le 14 analizzate in Italia, ma l’anno scorso era terza, dunque anche il capoluogo ha perso terreno rispetto alle altre città.

Il Regional Cashless Index 2024 conferma il primato – per il settimo anno consecutivo – della Lombardia, seguita dal Trentino-Alto Adige e dalla Valle d’Aosta. Basilicata e Calabria chiudono la classifica posizionandosi alle ultime posizioni. In linea con le precedenti edizioni, si conferma il forte divario tra il Mezzogiorno e le altre aree del Paese: le regioni del Nord si trovano tutte nella top-1o, a eccezione della Liguria (indice 5,52), mentre tutte le regioni del Mezzogiorno si trovano nella seconda metà della classifica, a eccezione della Sardegna che conferma il suo posizionamento, come nella scorsa edizione, al nono posto e l’Abruzzo, il quale – guadagnando quattro posizioni rispetto alla scorsa edizione – si colloca al decimo posto.

Milano è la città maggiormente avanzata nella transizione cashless seguita, con un sensibile distacco, da Firenze e da Torino. Genova si colloca al quinto posto, preceduta da Cagliari, con un indice di 5,45. Le ultime sei posizioni della classifica sono occupate tutte da città metropolitane situate nel Sud Italia o nelle Isole. Il gap fra Milano e la città fanalino di coda dell’indice delle aree metropolitane (Catania) raggiunge il 61,6%. Tuttavia, a differenza dei divari regionali, in questo caso si evidenzia un miglioramento di 6,3 punti percentuali del gap con il 2023 quando il divario era del 67,9%: emerge quindi come le città metropolitane sembrano essere più “veloci” verso la cashless society rispetto alle regioni.

Sebbene il Nord-Ovest e il Nord-Est siano le aree dove è maggiore la penetrazione del cashless e si mostra una maggior consuetudine nell’uso del denaro digitale, le peculiarità regionali indicano una situazione più articolata. Il Trentino-Alto Adige ha registrato una spinta che gli ha permesso di guadagnare 4 posizioni rispetto al 2023 trainata da due fattori chiave: una maggior percentuale di famiglie con accesso alla banda larga e una maggior percentuale di persone che hanno fatto ricorso all’e-commerce per beni e servizi nel corso degli ultimi 12 mesi. Al contrario, l’Emilia-Romagna ha perso cinque posizioni scivolando verso il basso della classifica a causa della sensibile riduzione della presenza di Pos ogni mille abitanti, a una contrazione dell’accesso alla banda larga e anche da una minore presenza di imprese con servizi di e-commerce.

Un peggioramento in queste stesse categorie è stato registrato anche dalla Liguria che è l’unica Regione del Nord a non essere nella top-10 e, anzi, ha registrato una perdita di quattro posizioni rispetto al 2023 (è quindicesima nel Regional Cashless Index). Lieve il miglioramento del Veneto che sale di un posto posizionandosi all’ottavo gradino dell’Index.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.