Dati

Rumore di strade, autostrade, ferrovie e porto: 18mila genovesi soffrono per gravi disturbi del sonno

E sono 43mila quelli interessati da "fastidio forte" secondo l'ultimo monitoraggio del Comune. Il documento è stato reso pubblico in questi giorni per raccogliere le osservazioni dei cittadini

nodo san benigno via francia traffico

Genova. Sono almeno 43mila i genovesi che soffrono di fastidio forte, e oltre 18mila quelli che hanno disturbi gravi del sonno, a causa dei rumori della città. Rumori provocati soprattutto dal traffico di strade, autostrade e linee ferroviarie.

Gli ultimi dati, aggiornati al 2021, sono riportati nell’ultimo aggiornamento del Piano d’azione rumore del Comune di Genova (Noise Action Plan), una mappatura che l’ente è obbligato a redigere per legge come tutte le città oltre i 100mila abitanti.

SPAZIO ALLE OSSERVAZIONI DEI CITTADINI
Proprio in queste settimane il piano aggiornato (fase 4) è stato reso pubblico per consentire alla popolazione di esprimere le proprie opinioni in merito, opinioni che dovrebbero essere elaborate e considerate nella stesura definitiva del piano stesso. Ogni cittadino può leggere il contenuto del piano ed esprimere le proprie osservazioni entro il 19 maggio inviando una mail all’indirizzo pianoazionerumore@comune.genova.it .

Generico aprile 2024

L’INDICATORE Lden
Ma tornando allo stato dell’arte, per capire come sono messi i genovesi, e per leggere il Piano d’azione rumore, bisogna avere presenti almeno un paio di nozioni. L’indicatore del rumore utilizzato è il Lden, che misura la sonorità media di un determinato punto. Quando ci si trova con Lden sopra 65 significa che il volume di rumore è critico. Un altro valore da tenere presente è il Lnight, che tiene in considerazione le ore in cui la popolazione dovrebbe riposare.

I rumori, per intenderci, sono quelli standard: delle auto che viaggiano o frenano, quelli del passaggio dei mezzi pesanti, delle ambulanze e dei clacson, dei cantieri, dei treni in corsa o in frenata, degli annunci in stazione, ma anche dei motori delle navi, degli aerei in decollo, e così via.

STRADE, AUTOSTRADE, FERROVIE, PORTO
Le sorgenti sonore prese in considerazione per lo studio sono alcune delle principali fonti di rumore: strade urbane, autostrade, ferrovie, porto, industrie. Tra le strade di grande scorrimento urbane ci sono corso Europa, la sopraelevata, l’asse di attraversamento della Val Bisagno fino alla Foce, l’Aurelia a Ponente da lungomare Canepa alla Foce e la direttrice in Valpolcevera via Perlasca, via Tea Benedetti, corso Perrone.

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Le infrastrutture autostradali monitorate sono gli assi che attraversano l’agglomerato e penetrano all’interno della città alternandosi a tratti in galleria, e tratti su viadotti. Aspi in tal senso ha fornito al Comune di Genova la mappatura acustica del 2021 ma per quanto riguarda l’ultimo aggiornamento ha incluso nella documentazione una nota relativa al piano di efficentamento delle barriere acustiche in atto e in conclusione nel 2028.

Ci sono poi le linee ferroviarie, che attraversano la città lungo la direttrice costiera Roma – Francia, e lungo la Valpolcevera con due direttrici: Genova – Torino e Genova – Milano. Per tale sorgente è stata recepita la mappatura acustica, trasmessa con nota da Rfi e relativa al 2002.

L’aeroporto Cristoforo Colombo, si legge nel documento, “per la sua particolare posizione e per il modesto traffico, non impatta sull’abitato in maniera particolarmente significativa”. Dallo scalo non sono state fornite mappature acustiche perché visto il volume di traffico non rientra nella normativa di legge. I siti industriali più rilevanti sono le tre zone portuali di Riparazioni navali, terminal passeggeri (porto storico) e terminal Psa a Pra’.

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QUANTI GENOVESI CONVIVONO CON RUMORI FASTIDIOSI
Tra i dati che emergono dal Piano d’Azione Rumore troviamo che 43mila genovesi convivono con livelli sopra i 65Lden, 3665 cittadini addirittura con Lden sopra 75. Si tratta in tutto di 2479 edifici e 27 scuole. Per quanto riguarda i rumori notturni sono 23206 i cittadini che ne vengono interessati.

GLI EFFETTI NOCIVI DEL RUMORE SULLA SALUTE
Non si tratta di situazioni non contemplate dalla normativa di legge. I limiti sono fissati secondo una zonizzazione che risale al 2000 ma il compito dell’amministrazione è migliorare la situazione per tutelare la salute dei cittadini. Nella mappatura si parla anche degli effetti nocivi per la salute derivanti dal rumore. Secondo la normativa europea queste patologie sono la cardiopatia ischemica, per cui però il Comune non possiede dati, il fastidio forte e i disturbi gravi del sonno.

A Genova gli individui che soffrono di disturbi gravi del sonno dovuti al rumore sono 18.617 (4440 per il traffico di strade e autostrade, 14.177 per il rumore ferroviario). Sono ben 43.143 le persone che soffrono di “fastidio forte”: 17001 per rumore stradale e autostradale, 26142 per via dei treni. Non viene fatto cenno, nel documento, al rumore da attività del porto.

STRATEGIE PER IL FUTURO
A proposito di strategie di miglioramento, il Piano d’Azione Rumore 2024 cita quelli che dovrebbero essere gli interventi nei prossimi anni: dal Pums e i quattro assi, che dovrebbero spostare su determinate direttrici i traffici più consistenti, all’ultimazione di sistemi fonoassorbenti sia da parte di Autostrade sia da parte delle Ferrovie, ma anche del progetto di elettrificazione delle banchine del porto.

COSA E’ CAMBIATO NEGLI ULTIMI ANNI
Tra la fase tre e la fase quattro della mappatura, cioè tra il 2021 e oggi, invece, i cambiamenti principali hanno riguardato lo spostamento del traffico più consistente del ponente sulla cosiddetta “gronda a mare” e quindi un miglioramento per chi vive nei quartieri di Cornigliano e Sampierdarena. La stessa cosa non vale, però, per chi vive nella fascia di case che affacciano sulla strada a scorrimento rapido, in particolare i residenti di lungomare Canepa.

“Dove sono stati effettuati interventi infrastrutturali, come la realizzazione della strada Guido Rossa e il prolungamento di via Tea Benedetti con via della La Superba – si legge nel documento – si è riscontrato una riduzione mediamente del 35% delle persone esposte a valori di Lden tra 55 e 74 dB(A) e del 70% per valori superiori a 75 dB(A) di Lden. Per quanto concerne Lnight la riduzione della popolazione esposta è stata mediamente del 30 % tra 50 e 69 dB(A). Auspicabilmente gli interventi in previsione potranno ridurre ulteriormente tali valori nella V fase della mappatura acustica strategica”.

Sempre relativamente allo stato attuale, un’altra situazione osservata è quella della rimozione di alcune barriere acustiche sul nodo autostradale nell’ambito dei lavori di ammodernamento di Aspi. Nella mappatura si legge che, tutto sommato, l’aumento del rumore è stato inferiore del previsto perché i cantieri hanno limitato se non talvolta interrotto il traffico. Una lettura che, probabilmente, non sarà del tutto condivisa dagli abitanti di quartieri come Rivarolo, Bolzaneto, Sestri.

Infine, nell’analisi dell’evoluzione del rumore tra il 2021 e oggi, il Comune scrive che è aumentata l’esposizione della popolazione al rumore da traffico ferroviario: “I risultati forniti dall’ente gestore riscontrano un aumento significativo della popolazione esposta nelle prime tre fasce di Lden (55-59, 60-64, 65-69) e Lnight (50-54, 55-59, 60-64)”. Il rumore portuale non vede, infine, un incremento dei valori nelle fasce orarie notturne tra la fase 3 e la fase 4 ma solo per quanto riguarda i livelli più bassi e durante gli orari diurni: un dato compatibile con l’aumento del traffico croceristico negli ultimi anni.

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