Teatro

Bosso, il destino di un pettirosso. Gli allievi de La Quinta Praticabile “nelle stanze” del maestro scomparso

Secondo un’antica teoria tibetana la vita dell’Uomo si svolge attraverso dodici stanze. Seguendo proprio i titoli che il Maestro dà a ciascuna di esse, lo spettatore inizierà un viaggio di conoscenza non solo dell’autore, ma anche personale

bosso destino di un pettirosso

Genova. Appuntamento con il teatro e la musica sabato 4 e domenica 5 maggio, alle ore 17 presso gli spazi del palazzo della Meridiana, dove andrà in scena “Bosso. Il destino di un pettiroso”, un testo ispirato alle suggestioni contenute nell’album The 12th Room del maestro Ezio Bosso, morto nel 2020 dopo una lunga lotta contro la malattia. Si tratta di un percorso attraverso la vita e i successi del Maestro: una creatura unica, eccezionale, la sua grandezza umana ha illuminato il cammino di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Secondo un’antica teoria tibetana la vita dell’Uomo si svolge attraverso dodici stanze. Seguendo proprio i titoli che il Maestro dà a ciascuna di esse, lo spettatore inizierà un viaggio di conoscenza non solo dell’autore, ma anche personale. Egli verrà guidato dall’Accordatore, colui che conosce i segreti del pianoforte di Bosso.

La prima Stanza è quella della Madre, della vita non cosciente e responsabile. In essa rivive l’ambiente fisico nel quale nacque Ezio Bosso: l’accoglienza della famiglia, l’inizio della passione per la musica e la Torino degli anni ‘70. Il clima è quello della tensione dovuta lotte sindacali e brigatiste. La seconda è la Stanza che brucia della preadolescenza e della partecipazione di Ezio al gruppo, imperante all’epoca nel capoluogo piemontese, degli Statuto.

La vita di Ezio Bosso prosegue attraverso lo svilupparsi di un’altissima spiritualità e il progredire del suo talento e dei suoi successi. Nella Stanza buia vengono invece descritti la malattia e il sacrificio di Ezio. Nelle Stanze successive si toccano vari argomenti relativi ai grandi concerti, ai successi, alle collaborazioni con altri importanti, artisti, agli amori e alle rinunce. Ezio amava molto gli uccellini, ne sentiva la libertà e la spiritualità; per questo la sua immagine è stata accostata a quella di un pettirosso.

 

Lo spettacolo è di Modestina Caputo con gli Allievi della Scuola di recitazione La Quinta Praticabile

costumi Anna Alunno, Fatma Taiab Rizzi
scenografie Anna Alunno
performance a cura di Modestina Caputo, Igor Chierici Ambra Giordano,
Rosamaria Florian, Marco Mesmaeker, Andrea Scarel e Christian Zecca
coordinamento artistico Christian Zecca

 

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