Stop and go?

Tunnel subportuale, scattano i primi ricorsi. Bucci: “Rischio aumento tempi e costi”

Duro Toti: "In Italia ricorsismo endemico come la malaria, ci vuole la cultura per difendere i beni comuni e non solo gli interessi di alcuni"

tunnel subportuale

Genova. I lavori per la costruzione del tunnel subportuale di Genova sono iniziati da pochi giorni, ma già potrebbero subire delle battute di arresto a causa dei primi ricorsi al Tar depositati in questi giorni da diverse società interferite dalla nuova opera.

A depositare le proprie rimostranze presso il tribunale amministrativo regionale sono state Icam, la società che lavora in porto e che teme di non poter continuare la sua attività dopo lo sfratto dall’area interessata dai lavori, il cantiere navale San Giorgio, che teme danni dalle interferenze dei lavori e Aci, che ha la propria sede in via Brigate Partigiane, proprio dove dovrebbe sbucare il tunnel.

Ma intorno a progetto la politica e le istituzioni fanno quadrato: “I ricorsi sono tentativi di deviare o rallentare – ha commentato il sindaco Marco Bucci –  Se qualcuno avesse proposte operative verrebbe a dirle a chi di dovere: non è venuto nessuno a fare proposte operative, si usa il ricorso, che è certamente lecito, ma bisognerebbe guardare al di là del proprio naso. Nessuno sarà penalizzato, abbiamo sempre detto che tutti saranno coinvolti e troveremo le soluzioni. Farlo attraverso un ricorso è sempre il modo meno produttivo. E comunque i ricorsi alla fine hanno sempre una sentenza: abbiamo visto quella sul Galliera, dopo quanti anni? Il risultato finale è che i genovesi hanno dovuto ritardare il Galliera. Cosa si rischia? Si rischia che qualcuno possa fermare, deviare o aumentare i costi. Ma il rischio c’è sempre, quotidianamente. Se poi qualcuno ritiene di andare al Tar è tutto suo diritto farlo, ed è nostro diritto difenderci”.

“Sicuramente c’è un tema di attenzione verso i ricorrenti ma credo che abbiamo fatto un buon lavoro e starà a noi a assicurare il minor impatto possibile – ha sottolineato il commissario di Autorità di Sistema portuale Paolo Piacenza”.

“Mi auguro non ci siano ritardi, non c’è cosa peggiore in questo paese che lasciare incompiuti i cantieri aperti – ha aggiunto il sottosegretario Edoardo Rixi – dobbiamo andare avanti, garantendo i giusti rimborsi a chi ne ha diritto. Devono essere però garantiti tempi certi per la cittadinanza che non può vivere con un cantiere indefinito”.

Più duro il commento del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: “Come la malaria è endemica in alcune zone di mondo, il ricorsismo è endemico del sistema paese. Qualcosa ha fatto Draghi mettendo al sicuro le opere del Pnrr, e spero che il governo possa mettere in sicurezza i cantieri, garantendo i tempi certi. Ci vorrebbe la cultura di difendere il bene comune, e non solo la tutela degli interessi, talvolta spropositati, di alcuni”.

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